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Miscellanea

Il carcinoma prostatico è caratterizzato da una disregolazione della risposta immune

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INTRODUZIONE

Il sistema immunitario svolge un ruolo centrale nel controllo dello sviluppo e della progressione neoplastica. Attualmente, il profilo immunitario che caratterizza il cancro prostatico (CP) rimane ancora non definito.

SCOPO

Scopo del nostro studio è stato quello di identificare, attraverso un approccio di trascrittomica, specifici marcatori immunologici potenzialmente utili nella diagnosi precoce del CP.

METODI

Abbiamo isolato i linfomonociti periferici (PBMC) di 8 individui sani e di 5 pazienti con CP, appaiati per età e sesso. L’analisi del profilo trascrittomico è stato effettuato mediante microarray (Agilent). I risultati sono stati analizzati statisticamente e funzionalmente (IPA software) e validati mediante qPCR e microscopia confocale.

RISULTATI

L’analisi bioinformatica dei profili di espressione genica mediante IPA ha permesso di identificare 407 geni espressi in modo differenziale (Fold change>2,5) che discriminavano i soggetti con da quelli senza neoplasie prostatiche (Figura 1). Le principali funzioni biologiche in cui questi geni risultavano coinvolti erano le anomalie e lesioni dell’organismo (p range=1,99E-02/4,93E-06, 289 geni), la risposta immunologica (p range=1,82E-02/1,98E-05, 45 geni) e la via dell’infiammazione (p range=1,93E-02/1,98E-05, 40 geni) (Figura 2). I network funzionali in cui tali geni erano inclusi erano 25, di cui il principale (IPA score=44) era relativo alla risposta infiammatoria. Tra i primi geni up-regolati nei pz con CP comparivano diverse proteine coinvolte nel controllo della proliferazione cellulare, tra le quali l’inibitore di differenziazione cellulare 1 (ID1, fold change: +17,1) e l’inibitore di differenziazione 3 (ID3, fold change = + 3.27) (Figura 3). Mediante qPCR eseguita in una coorte indipendente di soggetti (10 individui sani e 10 CP), abbiamo confermato l’aumentata espressione genica di ID1 e ID3 nei pz con CP rispetto ai controlli (ID1: CP=23,47±0,03 vs sani=1,30±0,62, p=0.035; ID3: CP=4,25±1 vs sani=0,7±0,17, p=0,035) (Figura 4). Mediante immunofluorescenza eseguita su tessuti prelevati da 5 individui CP e 5 ipertrofie prostatiche (BPH) abbiamo osservato che l'espressione di ID1 e ID3 nei pazienti CP è significativamente aumentata ed è localizzata prevalentemente nell'infiltrato linfocitario, mentre nei soggetti con BPH si osserva un'espressione a livello delle sole cellule residenti (Figura 5 e 6). 

CONCLUSIONI

I nostri dati suggeriscono che i pazienti con carcinoma prostatico presentano un’alterazione della risposta immune, caratterizzata da un’aumentata espressione di ID1 e ID3.

release  1
pubblicata il  04 ottobre 2016 
da Federica Rascio, Giovanni Stallone, Giulia Cocina, Paola Pontrelli*, Luigi Cormio, Giuseppe De Fino, Loreto Gesualdo*, Giuseppe Carrieri, Giuseppe Grandaliano
(UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dip. di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università degli Studi di Foggia;
* UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dip. Emergenza e trapianti d’organo, Università degli Studi di Bari “A. Moro”)
Parole chiave: carcinoma
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