L’idronefrosi è un riscontro comune all’ecografia prenatale (1-7%, già rilevabile dalla 12-14^ settimana gestazionale), nella maggioranza dei casi è transitoria, ma può essere secondaria a condizioni (stenosi del giunto, RVU, megauretere...) associate ad alterato sviluppo renale e/o danno irreversibile. Lo screening prenatale consente un trattamento tempestivo ed efficace delle nefro-uropatie malformative; non vi è però consenso univoco rispetto alla classificazione del rischio ed al relativo FU.
Abbiamo esaminato 407 pazienti (304M, 103F), inviati per pielectasia prenatale nel periodo 2010-2015. Dall’analisi dei dati emergono una bassa predittività della negativizzazione in epoca prenatale (II - III trim p>0.05) e una discreta predittività della negativizzazione pre-postnatale (III-1°mese, OR 2.6, p <0.001) su diagnosi finale, chirurgia ed outcome complessivo (IVU isolata, Indagini invasive negative/positive, chirurgia).
Rispetto alla classificazione di gravità, il riscontro ecografico con maggiore predittività è risultato quello al 1° mese di vita (OR 7.16, p<0.01) rispetto a II-III trimestre, peggiore prenatale e 1° postnatale.
I pazienti con pielectasia isolata e Diametro AP < 10 mm al 1° step postnatale o al 1° mese, non si associano ad outcome negativo, per cui non appare indicato proseguire il FU. Più che l’entità del Diametro AP della pelvi, i marcatori migliori di gravità associati a maggior frequenza di diagnosi patologica sono la CALICOURETERECTASIA e soprattutto le anomalie PARENCHIMALI, mentre la BILATERALITA’, sia in pre che postnatale, non risulta essere un elemento predittivo, indipendentemente dall’entità della pielectasia.
Applicando alla nostra casistica i sistemi di stratificazione del rischio proposti da Timberlake (2013), SINePE (2015), NGUYEN (2014), abbiamo evidenziato che quest’ultimo sembra avere alto valore predittivo sulla diagnosi finale e maggiore specificità. Questa classificazione risulta in accordo con i dati emersi dal nostro studio: non considera patologica la pielectasia isolata con DAP<10mm, valorizza l’uretero-calicopielectasia, le anomalie parenchimali e non la bilateralità.