Il gene INVS codifica per inversina, una proteina strutturale della base del ciglio primario. Tale organello ha funzione di meccano-sensore e svolge inoltre un ruolo principale durante la nefrogenesi influenzando processi come proliferazione, crescita, polarità e differenziamento cellulare. Mutazioni di INVS sono associate alla NEFRONOFTISI INFANTILE (NPHP2: #602088), patologia renale cistica, autosomica recessiva che porta ad insufficienza renale terminale precoce.
Da un’analisi di geni candidati per IPODISPLASIA RENALE (RHD: OMIM #610805) eseguita presso il nostro centro, è stato identificata un’eterozigosità composta per mutazioni di INVS, mediante sequenziamento esomico, in un probando con insufficienza renale cronica e quadro compatibile con reni ipodiplasici in assenza di altre anomalie e sintomi di NPHP2.
Nell’ipotesi che mutazioni di INVS possano essere responsabili anche della determinazione di RHD, si è estesa l’analisi mutazionale di questo gene ad una popolazione pediatrica di pazienti con RHD.
Sono stati arruolati 46 pazienti con ipodisplasia renale non-sindromica, associata o meno ad anomalie delle alte vie urinarie. L’analisi delle regioni codificanti del gene INVS è stata condotta mediante HRMA (High Resolution Melt Analysis) e sequenziamento diretto.
Lo screening mutazionale per INVS si è concluso su 20/46 pazienti e sono state identificate 3 varianti rare in tre pazienti tutte ereditate in eterozigosi: due varianti missenso (freq.< 0.0005) ed una splice-variant (freq.< 0.001). Nessuna mutazione causativa, in omozigosi o eterozigosi composta, è stata finora identificata.
Data la bassa frequenza di mutazione delle varianti identificate, nella popolazione generale, si potrebbe pensare che la loro distribuzione non sia stocastica, inoltre i pazienti potrebbero essere portatori di una seconda variante in regioni regolatorie del gene non coperte dal sequenziamento. In considerazione del ruolo di INVS durante lo sviluppo renale e dei dati finora ottenuti, non è escludibile che mutazioni di questo gene possano essere associate anche a RHD.