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Insufficienza renale acuta

Il trattamento della sepsi con membrana ad alto cut-off: l’esperienza della Nefrologia di Lucca

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Razionale

La sepsi, causa principale di danno renale acuto e di mortalità in Terapia Intensiva, è caratterizzata dalla presenza in circolo di alti livelli di citochine pro ed antiinfiammatorie, responsabili del quadro clinico. L’utilizzo di membrane dialitiche ad alto cut off consente la rimozione di tali mediatori infiammatori mediante l'aumento della dimensione dei pori del filtro.

Casistica e Metodi

Abbiamo analizzato retrospettivamente i pazienti affetti da sepsi severa o shock settico trattati con membrana ad alto cut-off (EMIC2 Fresenius Medical Care, cut off 40 KDa, dimensione pori 10 millimicron, durata filtro 72h) in CVVHD e anticoagulazione regionale con citrato (CiCaMultifiltrate, Fresenius Medical Care) in Terapia Intensiva da Agosto 2014 a Gennaio 2016.

Risultati

Sono stati trattati 20 pazienti (14 M-6 F, età media 61 ± 15 anni) affetti da sepsi severa o shock settico (all’ingresso: SOFA 8.3±3.4, SAPSII 40 ±15). Il 40% dei pazienti presentava una insufficienza renale cronica preesistente il ricovero. Durante il trattamento dialitico, la pressione arteriosa media ha mostrato un trend all’aumento, statisticamente significativo a partire da 48 ore dopo l’inizio della dialisi, a cui si associava un calo significativo della necessità di inotropi vasoattivi. (Figura 1a-b). I marcatori pro infiammatori procalcitonina (PCT) e proteina C reattiva (PCR) hanno mostrato un decremento, statisticamente significativo dopo 48 h dall’inizio di EMIC2 per la PCT e dopo 72 ore per la PCR. (Figura 1c-d). Il trattamento emodialitico ha inoltre consentito un rapido controllo dell’equilibrio acido base ed ha efficacemente sostituito la funzione renale nei pazienti con AKI. Nessun trattamento è stato sospeso anticipatamente per coagulazione del circuito.

Conclusioni

Nella nostra casistica, il trattamento con EMIC2+anticoagulazione regionale con citrato si è dimostrato efficace nel mantenimento della stabilità emodinamica e nella riduzione dei marcatori pro-infiammatori, potendo quindi rappresentare un’importante arma terapeutica nei pazienti affetti da sepsi severa-shock settico.

Andamento della pressione arteriosa media (PAM), della dose di noradrenalina (NE), della procalcitonina (PCT) e della proteina C reattiva (PCR) ai giorni 0 (ingresso in Terapia Intensiva), 1, 2, 3, (24, 48, 72 ore dopo l'inizio di EMIC2) e alla dimissione. *=p< 0,05; °=p<0,01

Bozzoli L.(1), Giusti R.(1), Angelini D.(1), Carlini A.(1), Colombini E.(1), Mazzotta L.(1), Neri M.(1), Parrini M.(1), Rosso G.(1), Cellai F.(2), Boccalatte D.(2)
((1)U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Ospedale San Luca, Lucca, (2)U.O. Anestesia e Rianimazione, Ospedale San Luca, Lucca.)
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