La terapia dialitica è associata a un’elevata incidenza di morte improvvisa (MI). Scopo dello studio è stato valutare mortalità totale e improvvisa in una coorte di soggetti dializzati, confrontando emodialisi (ED) con dialisi peritoneale (DP).
In 2072 pazienti dializzati (DP=249) è stato valutato il tasso di mortalità totale ed improvvisa (modelli di regressione di Cox e Gray, rispettivamente) e i fattori associati.
I pazienti ED presentavano un maggior numero di comorbidità (p per il trend=0.025). Sono stati osservati 626 decessi/1823 pazienti ED (sopravvivenza mediana 3.2 anni) e 62/249 pazienti DP (sopravvivenza mediana 5.3 anni). Le MI sono state 71 in ED e 13 in DP [incidenza cumulativa a 7 anni 9.0% ED (CI95% 7.0-11.0) e 14.3% DP (CI95% 6.7-24.7)]. La MI rappresentava il 12.1% e il 22.8% delle cause di morte nei pazienti ED e DP, rispettivamente. I predittori di mortalità totale erano: età (HR 1.67, CI95% 1.54-1.82), diabete mellito (HR 1.29, CI95% 1.09-1.53) e ictus pregresso (1.28, CI95% 1.05-1.55). La sopravvivenza era maggiore nei pazienti DP (HR 0.41, CI95% 0.28-0.61) e in quelli con frazione di eiezione>35% (HR 0.55, CI95% 0.42-0.71). Predittore di MI era la cardiopatia ischemica (HR 1.8, CI 1.12-2.89). L’incidenza di morte improvvisa era minore nei pazienti con frazione di eiezione>35% (HR 0.46, CI95% 0.25-0.84), mentre non differiva nelle due metodiche dialitiche (HR 1.23, CI95% 0.67-2.24, DP vs ED).
Nonostante i pazienti in ED abbiano più comorbidità e peggiore sopravvivenza rispetto a quelli in DP, l’incidenza di MI non differisce nelle due popolazioni e, come causa di morte, è circa doppia nei pazienti in DP rispetto a quelli in ED. Mentre la MI nei pazienti in ED può essere in parte correlata agli squilibri elettrolitici associati alla seduta emodialitica, meno chiare sono le cause della sua elevata incidenza nei pazienti in DP.