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Dialisi Peritoneale

La dialisi peritoneale nelle residenze sanitarie assitenziali: un trattamento sicuro per pazienti fragili

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Razionale

I pazienti ospitati presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) presentano condizioni di estrema fragilità per età, pluripatologie, deficit cognitivo e tasso di ospedalizzazione elevato. In caso di necessità dialitica, l’emodialisi (HD) potrebbe risultare particolarmente difficoltosa sia per i meccanismi insiti nella metodica (accesso vascolare, ipotensione), sia per i problemi legati al trasporto dei pazienti e agli orari di HD. Per rispondere a queste esigenze dal 2001 è stata intrapresa un’esperienza di dialisi peritoneale automatizzata (APD) gestita direttamente presso le RSA.

Casistica e Metodi

Dal 8 ottobre 2001 al 30 aprile 2016, sono stati sottoposti ad APD notturna 29 pazienti (F/M: 19/10) in 9 RSA di Brescia e provincia. Le strutture hanno fornito il servizio gratuitamente. Il personale infermieristico è stato addestrato in RSA tramite un corso teorico-pratico gestito dal Reparto di dialisi peritoneale degli Spedali Civili di Brescia e dalla ditta Baxter®.

Risultati

Nel 31% dei casi la nefropatia di base non era nota. L’età media ad inizio dialisi era di 78±10 anni (Min 48, Max 94 anni). La durata mediana del trattamento è stata di 4 mesi (IQ-IIIQ: 2-12 mesi), massimo 81 mesi, minimo 9 giorni. La media del Kt/V era 1.9±0.5, della wClCr era 61±20 litri. Si sono verificate 10 peritoniti (Fig. 1) in 9 pazienti (4 casi di peritonite in pazienti dementi che manipolavano il catetere di Tenckhoff) pari a 1 episodio/30 mesi-paziente. Il tasso di ospedalizzazione è stato di 1 giorno/mese-paziente (in totale 336 giorni di ricovero). Due pazienti (7%) sono ancora in trattamento peritoneale in RSA dopo 9 e 3 mesi dall’inizio.

Conclusioni

Nella nostra esperienza la dialisi peritoneale automatizzata presso le RSA è risultata essere un trattamento adeguato, sicuro, non gravato da specifiche complicanze, con tasso di ospedalizzazione modesto e che permette di gestire l’insufficienza renale terminale anche in pazienti fragili, in condizioni logistiche sanitarie protette.

Vizzardi V., Sandrini M., Possenti S., Manili L., Cancarini G.
(ASST-Spedali Civili e Università degli Studi di Brescia.)
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