L’aderenza alla dialisi peritoneale automatizzata domiciliare (APD) autogestita è frutto del rispetto di: prescrizione dialitica, terapia farmacologica e dietetica e influisce sui risultati clinici della APD.
Abbiamo valutato l’aderenza alla APD con tre metodi in 23 pazienti del nostro centro (6 F e 17 M) di 70±14 anni, con età dialitica 13±7 mesi, per 1 anno. Ai pazienti è stato somministrato un questionario di autovalutazione secondo Blake et al. Am J Kidney Dis 2000;35:506 con adattamento alla APD. E' stata condotta una verifica sull'effettivo consumo del materiale e delle giacenze mensili, tenendo conto di eventuali ricoveri durante il periodo in esame secondo Bernardini et al. Am J Kidney Dis 2000;35:1104. Infine sono state analizzate mensilmente le 23 memory-card dei pazienti per un totale di 5687 trattamenti registrati, media 247±102.
Abbiamo rilevato 145 trattamenti non registrati in 6 pazienti ovvero il 2.54% del totale. Analizzando in dettaglio i 145 trattamenti non registrati relativi a 6 pazienti solo 19 dialisi (13%) risultavano effettivamente non eseguite ovvero lo 0.33% del totale dei trattamenti effettuati. I rimanenti 126 trattamenti (87%) di cui non c'era traccia di registrazione sono stati riferiti a un non corretto inserimento della card nel cycler. Il consumo del materiale da schema dialitico è risultato corrispondente al 98% delle giacenze in tutti i pazienti e in particolare in quelli con problemi di registrazione delle card. Il questionario di autovalutazione ha rilevato un elevato grado di soddisfazione al trattamento voto 6±1 (1-7). Il 30% dei pazienti ha ammesso di aver saltato qualche trattamento e nessuno ha modificato a prescrizione dialitica.
Nella nostra popolazione abbiamo osservato una aderenza ottimale alla APD. L’esiguo numero dei trattamenti effettivamente non eseguiti non mostra riscontri sul consumo del materiale. Appare invece evidente che pur rimanendo su valori modesti, la mancata registrazione delle card richiede un miglioramento tecnologico.
