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Emodialisi

Il “piede uremico”: epidemiologia e correlazione con l’utilizzo di antagonisti della vitamina K

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Razionale

Il “piede uremico” (arteriopatia periferica, ulcere distali, amputazioni) è  frequente fra i dializzati, a causa di aterosclerosi e calcificazioni vascolari.

La Vitamina K(Vit-K) svolge un ruolo protettivo, poiché attiva gli inibitori delle calcificazioni. Lo scopo del nostro studio retrospetttico è valutare l’epidemiologia del piede uremico e l’ eventuale correlazione con l’assunzione di Vit-K Antagonisti negli emodializzati del nostro Centro.

Casistica e Metodi

Dei 316 dializzati cronici valutati fra il 2010 e 2011, 18 sono stati esclusi per ulcere precedenti ai Vit-K Ant e 43 perché sottoposti a trapianto. Dei 245 arruolati, 159 (65) maschi, 70±13 anni, 83 (34%) diabetici e 116 (47%) con cardiopatia ischemica, abbiamo valutato la prevalenza di piede uremico e l’assunzione di Vit-K Antagonisti.

Risultati

La prevalenza di arteriopatia, ulcere e amputazioni è del 58% (142 pz), 25% (62pz) e 9% (22pz) rispettivamente. Alla fine del follow up (42±45 mesi), 131 (53%) pz risultano deceduti, 30% per cardiopatia, 19% complicanze di arteriopatia, 18% cachessia, 18%  neoplasia,  6% infezione e 8% altro.

55 (22%) pazienti assumono Vit-K Ant, da 40±28 mesi: 25 (46%) per cardiopatie, 16 (29%) per pervietà del catetere centrale a permanenza, 9 (16%) per precedente tromboembolismo e 5 (9%) per patologie sistemiche.

Coloro che assumono Vit-K Ant presentano una maggior prevalenza di cardiopatia ischemica (60 vs. 44%, p=0.04), ulcere (65 vs. 14%), amputazioni (20 vs. 6%) e mortalità (69 vs. 49%), (p<0.001). Diabete, PTH, età anagrafica e dialitica sono equiparabili.

Alla Kaplan-Meyer i pazienti sotto Vit- K Ant hanno una probabilità maggiore di sviluppare ulcere rispetto ai controlli (t1/2= 39 mesi vs indefinito, p<0.001). (fig 1)

Conclusioni

Lo studio dimostra che fra i dializzati il piede uremico rappresenta un’importante comorbidità, causa di morte e invalidità.

I Vit K- Ant  potrebbero precipitare le ulcere periferiche, per cui riteniamo necessario sviluppare anticoagulanti alternativi.   

De Mauri A., Conte M., Conti N., David P., Brustia M., Chiarinotti D.
(SSD Nefrologia e Dialisi, A.O.U. “Maggiore della Carità”, Novara,)
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