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Emodialisi

Implementazione e sviluppo del primo centro di Emodialisi Domiciliare in Campania: risultati a due anni

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Razionale

La cattedra di Nefrologia dell' Università Federico II di Napoli ha intrapreso nel 2014 un programma di Emodialisi Domiciliare in linea con quanto stabilito dal Piano Sanitario Regionale che mira all' implementazione delle terapie domiciliari.

Casistica e Metodi

Da Agosto 2014 sono stati arruolati 5 pazienti in Emodialisi Domiciliare in modalità Short Daily Home Hemodialysis (SDHHD) con in media 5 sedute/settimana della durata di 2,5 ore.

Risultati

Caso 1:Paziente di 86 anni in emodialisi (HD) da Gennaio 2014. Scarso compenso emodinamico intradialitico .Ad Agosto 2014 inizio SDHHD  remissione della sintomatologia ipotensiva intradialitica e riduzione delle dosi di ESA.

Caso 2: Paziente di 67 anni affetto da vasculopatia da danno ipertensivo. Inizio della HD ad Agosto 2014, switch a  SDHHD a Febbraio 2015. Migliore controllo pressorio e riduzione del numero e del dosaggio dei farmaci antiipertensivi.Conservata la diuresi residua senza necessità di incrementare la dose dialitica.

Caso 3: Paziente di 64 anni diabetico in HD da Settembre 2015. Inizio della SDHHD a Febbraio 2016 con sospensione della terapia antiipertensiva e migliore controllo glicometabolico.Ridotto fabbrisogno dosi di ESA e di ferro. 

Caso 4: Paziente di 68 anni affetto da cardiopatia ischemica cronica e disturbi del ritmo cardiaco.Inizio della della HD nel 2013 con scarso controllo pressorio e frequenti episodi di bradicardia ed ipotensione intradialitica.Inizio della SDHHD a febbraio 2016 con migliore stabilità degli elettroliti sierici e della frequenza cardiaca. Migliore controllo pressorio con un ridotto numero di farmaci.

Caso 5: Paziente di anni 75 affetto da scompenso cardiaco severo secondario a cardimiopatia dilatatativa. ipotensione cronica sintomatica.Inizio della HD a gennaio 2016 e della SDHHD a febbraio 2016 con miglioramento della frazione di eiezione e migliore stabilità emodinamica.

Conclusioni

Ad oggi tutti i pazienti che sono stati arruolati nel programma di SDHHD hanno migliori outcomes clinici e riferiscono un maggiore benessere psicofisico rispetto a quando erano in HD.

La tabella mostra lo schema dialitico di ciascun paziente, il peso secco  ed il tipo di accesso vascolare utilizzato. Ad oggi per tutti i pazienti in SDHHD non si sono verificate significative complicanze intradialitiche o dell'accesso vascolare.Gli indici di adeguatezza dialitica risultano essere a target.Si sono resi evidenti miglioramenti degli outcomes clinici e della qualità della vita rispetto alla HD tradizionale.  

Brancaccio S., Capuano A., Sorrentino L. M., Pirro L., Salvatore F., Carrano R., Federico S.
(UOC di Nefrologia e Trapianto Renale, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Napoli "Federico II")
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