ll sCD40L (36 Kda), ha un ruolo chiave nella malattia cardiovascolare (CV) nei pazienti emodializzati (HD). Lo studio RISCAVID ha dimostrato un aumento del rischio CV in pazienti con sCD40L >7.6 ng/ml probabilmente mediato da disfunzione endoteliale e calcificazione vascolare.
Abbiamo quindi deciso di valutare: 1) effetto del PMMA, membrana dotata di un importante assorbimento, sui livelli di sCD40L, nei pazienti HD; 2) effetto della rimozione del sCD40Lsulla disfunzione endoteliale e sulla calcificazione vascolare in vitro.
30 HD con sCD40L >7.6 ng/ml sono stati randomizzati per 9 mesi secondo lo schema: Gruppo 1: T0-T3 PMMA; T3-T6 polisulfone (PS); T6-T9 PMMA; Gruppo 2: T0-T3 PS; T3-T6 PMMA; T6-T9 PS. Ogni mese è stato dosato il sCD40L (ELISA) e raccolti i parametri clinici routinari.
Di 157 pazienti screenati, il 70% presentava sCD40L >7.6 ng/ml. L'uso del PMMA riduceva significativamente il sCD40L che rimaneva <7.6 ng/ml per 2-3 mesi dal ritorno in PS, suggerendo un effetto “trascinamento”. Inoltre la rimozione per assorbimento del sCD40L è risultata di 50-60 µg con PMMA vs.10-20 µg con PS in 3 diverse sessioni HD di due settimane consecutive (prima settimana PS, seconda settimana PMMA). In vitro le PBUT inducono un significativo rilascio di sCD40L dalle piastrine. Risultati preliminari di HPLC-MS suggeriscono un assorbimento delle PBUT da parte del PMMA. Infine, l'incubazione delle EC e delle VSMC con il siero raccolto dopo il cambio da PS a PMMA determina una significativa riduzione della disfunzione EC e della calcificazione
Il PMMA riduce significativamente e stabilmente il sCD40L al di sotto di 7.6 ng/ml sia mediante diretto assorbimento sia riducendo il rilascio piastrinico PBUT mediato, per assorbimento delle stesse PBUT. In vitro, il siero dei pazienti in PMMA riduce la disfunzione delle EC e la calcificazione delle VSMC, suggerendo un potenziale effetto protettivo sulla malattia cardiovascolare.