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Emodialisi

La nutrizione parenterale intradialitica come prima scelta di trattamento nel paziente affetto da deplezione calorico proteica

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Razionale

Una survey eseguita nei Centri Lombardi ha evidenziato che il 20% dei pazienti dializzati potrebbe essere affetto da deplezione calorico proteica (PEW). La consulenza nutrizionale, i supplementi nutrizionali per via orale e la nutrizione enterale dovrebbero essere la prima scelta terapeutica nei pazienti affetti da PEW, ma frequentemente si verificano delle problematiche che pregiudicano la effettuazione di tali trattamenti. Circa 10 anni fa, uno studio prospettico ha evidenziato che i pazienti emodializzati affetti da PEW trattati con supplementi nutrizionali per os e nutrizione parenterale intradialitica (IDPN) hanno un miglioramento dei parametri biochimici e della sopravvivenza. Circa 4 anni fa, abbiamo iniziato uno studio clinico utilizzando la IDPN come prima scelta terapeutica nel paziente con PEW.

Casistica e Metodi

Abbiamo eseguito uno studio osservazionale, prospettico, a lungo termine. Abbiamo utilizzato i parametri biochimici, i dati antropometrici e la bioimpedenziometria per identificare i pazienti con PEW. Tali pazienti sono stati sottoposti a IDPN trisettimanale. Abbiamo valutato gli effetti della IDPN sui parametri biochimici e sulla sopravvivenza.

Risultati

39 pazienti affetti da PEW sono stati sottoposti a 2830 trattamenti con IDPN. 3 pazienti hanno ripetuto il ciclo di terapia per 2 volte durante lo studio. La durata media dei trattamenti con IDPN è risultata pari a 165 giorni (11-473). Tale trattamento ha determinato un miglioramento dei parametri biochimici: il valore medio dell’albumina sierica è aumentato da 30 a 34 g/L (p < 0.05). 14 pazienti sono deceduti, mentre circa due terzi dei pazienti hanno avuto beneficio dalla IDPN. I valori dell’albuminemia sono diminuiti nei pazienti deceduti (-13%), mentre tali valori sono aumentati nei pazienti con un outcome positivo (+17%).

Conclusioni

La IDPN è una strategia terapeutica semplice, sicura, capace di migliorare i parametri biochimici e l’outcome dei pazienti affetti da PEW. Riteniamo opportuna la progettazione di uno studio multicentrico per analizzare gli effetti della IDPN su tali pazienti.

Righetti M., Conte F., Palmieri N., Prencipe M., Stefani F., Amar K., Di Giacomo A., Scalia A., Bracchi O.
(Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi, P.O. di Cernusco s/N, Milano)
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