Nei pazienti in emodialisi (HD), la prevalenza di malattia cardiovascolare è elevata e rimane la principale causa di mortalità. La corretta identificazione del peso secco (PS) consente di controllare la volemia, la pressione arteriosa e quindi il grado di stretching cardiaco.
Il BNP è rilasciato dal ventricolo sinistro in condizioni di stretching ed è coinvolto nella regolazione dell’omeostasi idrosalina, induce natriuresi, riduzione del precarico e dei valori di pressione arteriosa, proteggendo il sistema cardiovascolare da un sovraccarico di volume.
Scopo dello studio è quello di valutare se il BNP possa rappresentare un marcatore biochimico in grado di stimare lo stato volemico e di stratificare il rischio cardiovascolare dei pazienti HD
Sono stati arruolati 174 pazienti in HD trisettimanale della durata di 4 ore. Abbiamo raccolto dati anagrafici, clinici e il valore ematico del BNP misurato prima dell’inizio della seduta, al termine dell’intervallo lungo. Ogni paziente è stato sottoposto a valutazione clinica per stima del PS. A distanza di 12 mesi è stata valutata mortalità e incidenza di eventi cardiovascolari
La distribuzione dei valori di BNP è risultata ampia (range 14-7134 pg/ml, mediana 311).Correlazione statisticamente significativa è stata identificata con: tipologia di accesso vascolare (FAV protesica) (p = 0.02); presenza di PaceMaker (p = 0.006); diametro AP atrio sinistro ( p= 0.05). Il BNP correla direttamente con l’incremento ponderale (espresso in percentuale) anche aggiustando per parametri confondenti.
Suddividendo i pazienti in due gruppi sul valore mediano del BNP si osserva come, all’aumentare dei valori di BNP, aumenti il rischio di eventi cardiovascolari e di morte per tutte le cause, indipendentemente dalle comorbilità (Fig. 1)
I valori ematici di BNP rappresentano un indice affidabile di sovraccarico idrico nel paziente in HD e permettono di stratificare il rischio di eventi cardiovascolari e di morte in questa popolazione