La presenza dei batteri intestinali è fondamentale per assolvere importanti funzioni metaboliche ed immunitarie (relazione mutualistica) e appare essere modificabile da fattori ambientali e terapie farmacologiche. Nei pazienti con trapianto renale i farmaci immunosoppressori possono influenzare la composizione del microbiota fecale con conseguente impatto sul sistema immunitario e sul metabolismo dei farmaci, nonché sul controllo del peso corporeo e sul metabolismo dei nutrienti.
Sono state valutate le differenze nel microbiota fecale in pazienti trapiantati di rene in terapia con inibitori delle calcineurine (CNI, n:10) e inibitori di mTOR (mTOR-I, n:10). Ai partecipanti è stato somministrato un questionario sulle abitudini alimentari/stile di vita. I campioni di feci sono stati analizzati seguendo un approccio di Whole Metagenomic Functional Profiling (sequenziamento shotgun di tutto il DNA estratto) e successiva analisi bioinformatica, per ottenere informazioni tassonomiche e dati predittivi delle vie metaboliche funzionanti nella comunità microbica intestinale.
I due gruppi di pazienti mostravano un grado simile di diversità microbica (KW p=0.73) e una abbondanza simile delle principali famiglie batteriche (KW p>0.05). I campioni fecali dei pazienti in terapia con CNI mostravano un arricchimento per geni codificanti le proteine del motore flagellare e pilus batterico, mentre quelli in terapia mTOR-I mostravano un arricchimento dei geni codificanti fattori del sistema di trasporto/efflusso degli antibiotici. Dal punto di vista nutrizionale il consumo di zuccheri semplici risultava essere il fattore più significativo per quanto riguarda la diversità batterica (p 0.014), l’espressione funzionale genica (p=0.012) e pathways (p=0.004).
Il nostro studio dimostrava una sostanziale similitudine della flora microbica intestinale tra pazienti trapiantati e rivelava che solo alcuni geni implicati soprattutto nell’interazione pluri-farmacologica e nell’attività adesiva/motilità batterica variavano a seconda dello schema immunosoppressivo utilizzato. L’analisi di tali differenze è utile per comprendere meglio l’impatto sistemico di tali farmaci e gestire meglio lo stato di salute di questi pazienti.