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Trapianto renale

Come la donazione di rene salva la vita… al donatore

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Razionale

La progressiva diffusione del trapianto da donatore vivente ha determinato un’estensione della valutazione per l’idoneità anche a potenziali donatori “medically complex”. Nello screening pre-donazione spesso vengono diagnosticate patologie subcliniche, con miglioramento della prognosi quoad vitam o quoad valitudinem del candidato donatore. Scopo dello studio è analizzare la frequenza di nuove diagnosi nei candidati donatori di rene.

Casistica e Metodi

E’ stato eseguito uno studio retrospettivo osservazionale, includendo i 76 potenziali donatori proposti al nostro Centro Trapianti dal 01/01/2014 al 10/06/2016.

Risultati

In ambito cardio-vascolare è stata posta diagnosi di ipertensione arteriosa in 6/76 pazienti, aneurismi arteriosi in 4/76 e stenosi dei TSA in 1/76; in ambito metabolico, diagnosi di DM2 in 1/76 e sindrome metabolica in 1/76, obesità o sovrappeso in 14/76; trombofilia (genetica o acquisita) in 8/76; pneumopatie: noduli polmonari con necessità di f-u 4/76, quantiferon positività 6/76; endocrinopatie: ipotiroidismo cronico autoimmune 8/76, noduli tiroidei sottoposti ad agoaspirato o in f-u 5/76, incidentalomi surrenalici 2/76; gastrite HP+ in 4/76, pre-cancerosi (metaplasia intestinale allo stomaco, displasie a basso grado su polipi del colon o cervice uterina) in 8/76, 2/76 neoplasie solide, 1/76 MGUS; nefro-uropatie (CKD stadio II, quadri malformativi) in 7/76; malattie infettive: 1 caso di ossiuriasi. Nella maggior parte dei casi i donatori sono risultati clinicamente idonei (36/76, 47.4%), solo 11/76 (14.4%) avevano controindicazioni clinche assolute; in 29/76 casi l’iter è stato interrotto per altre cause (non idoneità trapiantologica, XM positivo, ritiro volontà) e conseguentemente lo studio non è stato completato. In almeno 4 casi la diagnosi ha migliorato la prognosi quoad vitam del potenziale donatore (aneurisma aorta toracica, aneurisma tripode celiaco, carcinoma renale, carcinoma del colon).

Conclusioni

Lo screening per l’idoneità a nefrectomia a scopo donativo ha permesso di diagnosticare patologie in stadio precoce in 50/76 (66 %) pazienti, con conseguente avvio di iter clinico-terapeutico spesso risolutivo per la storia naturale della malattia.

Guglielmetti G., Quaglia M., Nappo A., Airoldi A., Cantaluppi V.
(SCDU Nefrologia e Trapianto Renale, Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, AOU “Maggiore della Carità”, Corso Mazzini, 18, 28100 Novara, ITALY)
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