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Trapianto renale

Biopsia protocollare (BP) dopo 3 tre mesi dal trapianto di rene (TX). Costi e benefici nella pratica clinica

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione.

Razionale

La BP, proposta da alcuni, viene rifiutata da altri, a causa di una diversa valutazione dei costi e benefici. Riportiamo la nostra esperienza sull’uso della BP, in pazienti a basso rischio immunologico e trattati senza steroide.  

Casistica e Metodi

75 tx tra agosto 2014 e febbraio 2016. 43 pazienti accettavano di eseguire una BP al terzo mese. Venivano esclusi dalla procedura i pazienti che presentavano rigetto acuto (RA) nei primi 3 mesi (n=14).  Nei 43 pazienti, la terapia di induzione prevedeva ATG in 37 casi (3-5 dosi; 1 mg/Kg/dose), Simulect in 3 casi, Simulect + ATG in 3 casi. In 38 pazienti il protocollo di partenza prevedeva l’assenza dello steroide. Al momento della BP tutti i pazienti assumevano CNI (tacrolimus in 41/43), in 17 casi associato a MMF, in 22 a mTOR, in 6 a steroide. La BP era ecoguidata (ago 16 Gauge) veniva eseguita in regime di day-hospital, previa sospensione di eventuale terapia antiaggregante/anticoagulante. La procedura bioptica prevedeva il prelievo di un solo campione e refertazione istologica secondo classificazione di Banff 2007. Lo stesso giorno si eseguiva prelievo per la ricerca di Ab anti HLA (luminex).

Risultati

diagnosi istologica di RA subclinico veniva posta in 5 pazienti (2: rigetto umorale, 2: rigetto cellulare, 1: misto). Tessuto renale morfologicamente nella norma in 38 casi (88%). Si documentavano DSA di classe II in 1 caso, di classe I in 2 casi. 8 pazienti (19%) sviluppavano una FAV post-bioptica, di cui 3 (7%) richiedevano embolizzazione.

Conclusioni

nel nostro studio i benefici della BP a 3 mesi (diagnosi di RA subclinico nel 12 % dei casi) si scontrano con l’incidenza di complicanze severe (7%). Tuttavia, la possibilità e l’efficacia delle terapie delle complicanze, a fronte del rischio di evoluzione dei rigetti subclinici, ci portano a considerare vantaggiosa la BP.

Caratteristiche dei pazienti in studio.

Zeni L.(1), Delbarba E.(1), Bossini N.(1), Setti G.(1), Valerio F.(1), Salviani C.(1), Tardanico R.(2), Sandrini S.(1), Cancarini G.(1)
((1)U.O. Nefrologia, (2)U.O. Anatomia Patologica, ASST degli Spedali Civili e Università di Brescia)
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