Dopo Tx, la sospensione degli ICN rappresenta una strategia terapeutica spesso necessaria ma gravata da un aumentato rischio di rigetto acuto (RA) e/o comparsa di anticorpi anti-donatore specifici (DSA). Il Belatacept rappresenta una efficace alternativa agli ICN, ma il suo impiego è stato limitato dalla registrazione in fascia C. Riportiamo i risultati della conversione da ICN a Belatacept in un piccolo gruppo di pazienti (pts) sottoposti a Tx presso il nostro Centro.
Pazienti con Tx ed indicazione alla sospensione ICN per disfunzione renale, accertata biopticamente (bioT0). Modalità della conversione: sospensione degli ICN in 15 giorni ed inserimento di Belatacept (5 mg/Kg), ogni 15 giorni nel primo mese, poi mensile. Controlli DSA alla bioT0 e alla bio di controllo, dopo almeno 12 mesi di terapia. In tutti, monitoraggio mensile della funzione renale.
8 pazienti (7M, 1F), età media al Tx 49.5±15.3 anni, un paziente con 2° Tx, tutti in terapia con ICN. 5/8 pazienti con RA pre-conversione; 1/8 pazienti con DGF. Al momento della conversione: intervallo medio dal Tx 61,6 mesi (range 3.3-207.8), creatinina 2.5±1.0 mg/dl, proteinuria 0.8±0.7 g/24h. DSA positivi in un paziente. Immunosoppressione dopo conversione: steroide associato a MMF in 6 pazienti, everolimus in un paziente, Aza in un paziente. Dopo un follow-up medio di 17.6±10.8 mesi: creatinina 2.2±1.0 mg/dl (p=0.546), DSA de novo=0 casi. BioT1 in 5 pazienti: non segni di rigetto acuto o cronico de novo. Nessuna complicanza infettiva severa e/o neoplasia.
La nostra esperienza conferma l’efficacia e la sicurezza del Belatacept per la sospensione degli ICN dopo Tx di rene. Purtroppo, la collocazione del farmaco in fascia “C” impedisce di poter estendere questi benefici a tutti i pazienti con indicazione alla sospensione degli ICN.