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Trapianto renale

ASSOCIAZIONE TRA BASSI LIVELLI DI MAGNESIEMIA ED ESTENSIONE DELLE CALCIFICAZIONI DELL’AORTA ADDOMINALE NEI PAZIENTI CON TRAPIANTO RENALE

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INTRODUZIONE

Le calcificazioni vascolari (CV) nei pazienti con malattia renale cronica (MRC) e portatori di trapianto renale (RTRs) sono state associate ad un aumentato rischio di mortalità per cause cardiovascolari così come per tutte le cause. Le CV nella MRC sono il risultato della associazione tra fattori di rischio tradizionali e di un numero crescente di fattori di rischio non tradizionali. Sebbene il trapianto renale (RTx) riduca alcuni di questi fattori di rischio ciò non sembra arrestare la progressione delle CV. Alcuni recenti studi sperimentali e clinici hanno dimostrato che la carenza di magnesio può essere associata alla progressione delle CV. Nei pazienti in emodialisi l’ipomagnesiemia è stata associata a calcificazioni vascolari periferiche, ad un aumento dello spessore medio-intimale carotideo (SMIC) ed ad un aumento della mortalità. La supplementazione orale di Mg nei pazienti con patologia coronarica migliora la funzione endoteliale mentre nei pazienti in emodialisi riduce significativamente lo SMIC. Sebbene nel paziente con RTx si conosca poco circa il ruolo del Mg nel danno cardiovascolare, un recente studio nei pazienti con RTRs ha mostrato che bassi livelli sierici di Mg rappresentano un fattore predittivo indipendente di aumento dello stiffness vascolare che sappiamo rappresentare un marker surrogato per alcuni outcome cardiovascolari. Scopo del presente studio è stato quello di verificare l’ipotetica associazione tra livelli sierici di Mg ed entità delle CV nei pazienti con RTx.

PAZIENTI E METODI

71 RTRs sono stati valutati per: eGFR (CKD-EPI), sCa, sPO4, sMg, PTH, HDL- and LDL colesterolo, Hct, omocisteina, PCR, uMg (mg/24 h), FEMg (%) e proteinuria (mg/gr Cr); radiografia della colonna lombare in laterale per lo studio della presenza di calcificazioni dell’aorta addominale (AAC) che venivano quantificate con uno score da 0 a 24, secondo il metodo di Kauppila (Atherosclerosis 1997); ecodoppler dei vasi sovraaortici per la misurazione dello SMIC; ecocardiogramma con misurazione dell’indice di massa cardiaca del ventricolo sinistro (iMCVS); misurazione della pressione arteriosa sistolica (PAS) e diastolica (PAD), espressa come media delle misurazioni nei 3 mesi antecedenti lo studio; anamnei farmacologica per farmaci immunosoppressori, diuretici, statine, cinacalcet ed inibitori della pompa protonica (PPIs); anamnesi patologica per precedenti eventi cardiovascolari (ECV).

RISULTATI

In tabella 1 sono riportate le principali caratteristiche basali dei pazienti studiati. Il AAC era significativamente correlato con: età (r=.601; P<0.001), età dialitica (r=.314; P<0.01), livelli di sMg (r=-.438; P<0.001), PTH (r=.322; P<0.01), fosfatasi alcalina totale (r=.349, P<.01), PAS (r=.539; P<0.001), SMIC (r=.706; P<0.001) e iMCVS (r=.326; P<0.01). Inoltre la sMg era correlata con I livelli di PTH (r= -.304; P<0.01). Lo SMIC era significativamente correlato con iMCVS e PAS (r=.330, P<.01; r=.494, .001; rispettivamente). Correlazioni significative vi erano anche tra iMCVS ed età e PAS (r=.515, P<.0001; r=.429, P<.0001; rispettivamente). Nelle figure sono riportate alcune delle più significative correlazioni sopra riportate. Nella tabella 2 è riportata l’analisi della regressione multipla stepwise con modello finale contenente 6 variabili predittrici per lo score delle AAC. In tabella 3 sono riportate le principali differenze tra I pazienti suddivisi per tertili per lo score delle AAC, I pazienti nel III tertile presentavano una età dialitica, livelli di PTH euno SMIC significativamente maggiori e seppur non significativamente, più bassi livelli di sMg e maggiori di uMg ed una più elevata PAS, l’impiego di diuretici e di PPIs era sovrapponibile tra i 3 tertili. In tabella 4 sono riportati i dati per tertili di sMg, I pazienti nel più basso tertile avevano una età dialitica, uno score per le AAC e livelli di PTH significativamente maggiori, sebbene non significativamente questi presentavano un maggior numero di ECV ed un uMg maggiore. Non vi erano differenze per quanto riguarda sMg e uMg tra i pazienti trattati e non con ciclosporina, tacrolimus, diuretici ed PPIs.

CONCLUSIONI

  • I bassi livelli di sMg, in aggiunta ad alcuni fattori di rischio tradizionali e non- per le CV, sono significativamente ed indipendentemente associati alla entità delle AAC, suggerendone un ruolo nella patogenesi delle CV nel RTx.
  • I nostri risultati indicano una associazione tra sMg, AAC, SMIC e iMCVS che potrebbe giustificare la forte correlazione tra entità delle CV e l’elevata morbilità e mortalità CV nel paziente con MRC ed RTx.
  • Ovviamente ulteriori studi necessitano per valutare la relazione tra bassi livelli di sMg e l’incidenza di patologia CV e quindi di morbilità e mortalità nel paziente con RTx.
  • I bassi livelli di sMg nei RRTs non sembrano dipendere dal trattamento farmacologico, in particolare con ciclosporina, tacrolimus, diuretici o PPIs.
release  1
pubblicata il  30 settembre 2016 
da C. Massimetti, M.S. Borzacchi, *P. Cardello, *F. Brescia, G. Imperato, S. Feriozzi
(Nefrologia e Dialisi, *Radiologia, Ospedale Belcolle, Viterbo)
Parole chiave: trapianto renale
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