Recenti studi cross-sectional e preclinici suggeriscono che lo zinco giochi un ruolo nello sviluppo di calcoli renali. Altri studi hanno riportato un ruolo di altri oligominerali come rame e manganese. Non sono ancora stati pubblicati studi longitudinali sul rischio di nefrolitiasi associato con l’introito di zinco e altri oligominerali.
Abbiamo condotto un’analisi prospettica di 193,551 partecipanti delle coorti Health Professionals Follow-up Study (HPFS), Nurses’ Health Study (NHS) I e II. Durante un follow-up di 3,316,846 anni-persona, si sono verificati 6,576 eventi incidenti di nefrolitiasi. Abbiamo usato modelli di regressione di Cox aggiustati per età, comorbidità, uso di farmaci e introito di altri nutrienti.
Dopo aggiustamento multivariato, non c’era associazione statisticamente significativa tra incidenza di nefrolitiasi e introito di zinco (hazard ratio [HR] del quintile maggiore vs minore 0.94, intervallo di confidenza [IC] al 95% 0.77, 1.14, p-value per trend = 0.54), ferro (HR 1.04, IC 95% 0.90, 1.20, p-value per trend = 0.48), e rame (HR 1.07, IC 95% 0.97, 1.18, p-value per trend = 0.26). L’introito dietetico di manganese era associato con minor rischio (HR 0.80, IC 95% 0.72, 0.90, p-value per trend < 0.001). L’HR per l’introito totale di manganese era 0.90 (IC 95% 0.80, 1.02, p-value per trend = 0.06).
L’introito di zinco, ferro e rame non è associato con rischio di nefrolitiasi, mentre alti introiti di manganese potrebbero essere associati con minor rischio.