Login




Diabete/Ipertensione arteriosa

Denervazione renale nel trattamento dell’ ipertensione arteriosa resistente: una review sistematica

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione. Clicca qui per visualizzare

Razionale

L’ipertensione arteriosa resistente (RH), caratterizzata del persistere di elevati valori pressori nonostante il trattamento con multipla terapia anti-ipertensiva ai massimi dosaggi ha una prevalenza del 10-20% degli ipertesi ed è gravata da alta mortalità e morbidità per eventi cardiovascolari avversi. Poiché il principale meccanismo di mantenimento del RH è l’iperattività simpatica renale, l’avvento della denervazione renale(RDN) per l’ablazione dell’innervazione autonomica renale, ha creato,dal 2009, grandi aspettative non sempre confermate dai successivi trials. Abbiamo iniziato una review sistematica della letteratura per valutare gli effetti della RDN a breve e lungo termine su singoli endpoints clinici.

Casistica e Metodi

Abbiamo consultato i principali databases (MEDLINE,EMBASE, CENTRAL) alla ricerca di trials randomizzati controllati(RCTs) su pazienti con RH sottoposti a RDN vs. standard-therapy o sham-procedure. Due autori hanno indipendentemente estratto i dati e valutato il rischio di bias.  Gli effetti del trattamento sugli outcome clinici e gli effetti avversi sono stati riassunti tramite meta-analisi. L'eterogeneità degli effetti stimati del trattamento è stata valutata utilizzando il test Cochrane Q ed I2statistic. 

Risultati

10 RCTs erano elegibili (n=1044). La RDN non ha effetti significativi sulla riduzione della pressione sistolica e diastolica e non riduce il rischio di infarto del miocardio, stroke ischemico o angina instabile. La RDN è associata a un incremento di sette volte del rischio di bradicardia. E' sicura per la funzione renale non alterando la creatinina e eGFR ed anche gli effetti collaterali legati alla procedura erano non significativi. I dati su outcome importanti quali all-cause-mortality,ospedalizzazione,qualità di vita, ipertrofia ventricolare sinistra,profilo metabolico erano sparsi o assenti.

Conclusioni

La RDN nella RH non è efficace nella riduzione dei valori pressori e non apporta benefici nella riduzione del rischio cardiovascolare. Il profilo di sicurezza della procedura è elevato ma sono necessari futuri trials con più lunghi tempi di follow-up ed estesi a popolazioni piu numerose per determinare la sua efficacia.

Coppolino G.(1), Pisano A.(2), Rivoli L.(3), Bolignano D.(2)
((1)U.O.C. di Nefrologia e Dialisi, A.O."Pugliese-Ciaccio", Catanzaro, ITALIA; (2)CNR - Italian National Council of Research, Institute of Clinical Physiology, Reggio Calabria, ITALIA; (3)U.O. di Nefrologia e Dialisi, Università "Magna Graecia" di Catanzaro, Catanzaro, ITALIA )
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico