Login




Malattie genetiche/Malattie rare

Sindrome linfoproliferativa autoimmune: diagnosi in paziente in età adulta con shock settico e insufficienza multiorgano

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

La sindrome linfoproliferativa autoimune (ALPS) è una malattia associata a apoptosi anomala dei linfociti, linfoproliferazione e autoimmunità, dovuta spesso a mutazioni del gene che codifica per FAS. Si presenta con linfadenopatie, splenomegalia, anemia emolitica, neutropenia e piastrinopenia autoimmune, espansione dei linfociti T, che non esprimono CD4 e CD8. La linfoproliferazione è generalmente benigna, con rischio di sviluppare linfomi. ALPS storicamente è considerata un raro difetto immunitario che si manifesta in età infantile. Sempre più casi sono diagnosticati in età adulta.

Casistica e Metodi

Descriviamo il caso di un ragazzo di 22 anni giunto alla nostra osservazione per shock settico con insufficienza multiorgano (MOF) e necessità di dialisi.

Risultati

In anamnesi autismo dall'età di 3 anni e obesità grave. Ricoverato per persistenza di febbre con linfoadenopatie, ingravescente e non responsiva a antibiotici e antipiretici, con esami colturali negativi, positività ANA, lieve anemia, neutropenia e piastrinopenia, ipergammaglobulinemia, aumento indici di flogosi. La TC mostrava linfoadenopatie a livello cervicale e addominale. Veniva trasferito in rianimazione per shock settico, MOF con necessità di dialisi continua e sospetto linfoma. Aspirato e biopsia midollari entrambi negativi. Ricerca linfociti T doppi negativi e test apoptosi confermavano invece il sospetto di ALPS. Veniva avviato steroide a basse dosi con beneficio. Una grave polineuropatia veniva attribuita a sindrome di Guillain-Barrè, con ottima risposta a Ig-vena. La ricerca di mutazioni geni FAS, FAS ligando, caspasi 8-10, NRAS, KRAS risultava negativa. 

Conclusioni

Recenti studi hanno dimostrato che ALPS può essere più frequente di quanto si pensasse, con aumento delle diagnosi in età adulta, come nel caso da noi osservato. Circa il 20-30 % dei pazienti hanno difetti non identificati (ALPS-U); altre mutazioni (RAS, CTLA4, LRBA, PI3Kinase, MagT1, STAT3) sono state osservate in quadri clinici simili all'ALPS. Le nuove informazioni hanno migliorato la conoscenza della malattia e nuove terapie sono state applicate con successo nei pazienti affetti.

Cravero R.(1), Bruschetta E.(1), Karvela E.(1), Spagarino E.(2), Colageo U.(2), Giovagnini F.(2), Bono L.(2), Gusmaroli G.(3), Mazza C.(4), Boggio E.(5), Dianzani U.(5)
((1)SC Nefrologia; (2)Rianimazione; (3)Neurologia Ospedale di Biella ASLBI Piemonte; (4)Laboratorio Citogenetica e genetica medica - Spedali Civili Brescia; (5)Dipartimento di Scienze della Salute - Laboratorio di Immunologia - Università del Piemonte Orientale)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico