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Malattie genetiche/Malattie rare

Sindrome di Birt-Hogg-Dubè: identificazione di una nuova variante del gene FLCN mai descritta in letteratura

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Razionale

La Sindrome di Birt-Hogg-Dubè (BHD) è caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di neoplasie renali, cutanee e di cisti polmonari. Le neoplasie renali sono tipicamente tumori a tipo istologico variabile (oncocitoma benigno, carcinoma cromofobo, a cellule chiare e papillari), generalmente bilaterali, multifocali e a lenta crescita. Le lesioni cutanee sono piccole papule biancastre e dure, asintomatiche, che compaiono dopo i 20 anni sulla cute del viso e del tronco in corrispondenza dei follicoli piliferi. Le cisti polmonari sono presenti nel 98% dei casi, spesso asintomatiche, ma possono rompersi per la pressione inspiratoria, causando pneumotorace spontaneo.

Casistica e Metodi

La sindrome di BDH è una condizione genetica rara (prevalenza 1:200.000), trasmessa come carattere autosomico dominante a espressività variabile e a penetranza molto elevata. Il gene che, quando mutato, determina la BHD (gene FLCN) è stato identificato sul braccio corto del cromosoma 17 (17p11.2);è un gene oncosoppressore che codifica per la follicolina; la funzione di questa proteina non è completamente nota; si ritiene che sia una componente di una via metabolica importante che agisce nelle funzioni di crescita e differenziazione cellulare.

Risultati

In seguito a nefrectomia bilaterale per carcinoma cromofobo multiplo abbiamo inviato un paziente del nostro ambulatorio a visita oncologica presso il Policlinico San Matteo di Pavia. Il Dr.Porta ha subito posto diagnosi di BHD indicando il counseling genetico. L'analisi molecolare ha permesso di identificare una nuova variante del gene FLCN che in letteratura non è descritta (c.1538+1G>A). La variante FLCN è localizzata a livello del sito donatore di splicing dell'esone 13 ed è da considerarsi verosimilmente patogenetica.

Conclusioni

L'identificazione di una mutazione patogenetica in un soggetto con diagnosi di BHD consente di sorvegliare il soggetto stesso e trattare con precocità le manifestazioni cliniche. Consente inoltre ai famigliari a rischio di poter identificare quali abbiano ereditato la mutazione e quindi siano predisposti a sviluppare le neoplasie correlate.

Foschi A.(1), Albrizio P.(1), Costa S.(1), Milani I.(1), Rindi S.(1), Zucchi M.(1), Milanesi F.(1), Porta C.(2), Schiavi F.(3), Taschin E.(3)
((1)U.O.C di Nefrologia e Dialisi - Ospedale Civile di Voghera - ASST di Pavia; (2)S.C. Oncologia, Dipartimento Oncoematologico, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia; (3)SSD Unità di Tumori Ereditari e Endocrinologia Oncologica, Istituto Oncologico Veneto, Padova.)
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