Login




Malattie genetiche/Malattie rare

Nuove mutazioni nei geni COQ6 e COQ2 associate a sindrome nefrosica cortico-resistente e ulteriore variabilità fenotipica del deficit primario di coenzima Q (CoQ)

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione.

Razionale

Il deficit primario di coenzima Q (CoQ) dovuto a mutazioni nei geni coinvolti nella biosintesi del CoQ rappresenta un gruppo di malattie rare con ereditarietà autosomica recessiva principalmente caratterizzato da sintomi neurologici e muscolari e occasionalmente associato a malattia glomerulare. In questo studio, descriviamo il fenotipo atipico di tre pazienti Italiani con sindrome nefrosica cortico-resistente (SNCR) associato a mutazioni patogenetiche in due geni della pathway del CoQ (COQ2 e COQ6).

Casistica e Metodi

Un pannello di 29 geni associati alla sindrome nefrosica cortico-resistente è stato analizzato mediante NGS utilizzando TruSeq Custom Amplicon, MiSeq e VariantStudio software (Illumina). Le mutazioni potenzialmente patogenetiche sono state confermate mediante sequenziamento Sanger. La patogenicità delle nuove mutazioni missense è stata valutata in silico mediante differenti tool (SIFT, Polyphen, Mutation Taster e ClustalW) e in vitro mediante complementazione funzionale in lievito.  

Risultati

Abbiamo identificato una nuova mutazione in omozigosi nel gene COQ2 in due cugine con un esordio adolescenziale di SNCR e lievi sintomi neurologici ed una nuova mutazione in omozigosi nel gene COQ6 in un bambino con un esordio precoce di SNCR non associata a sordità o problemi neurologici e con un quadro istologico atipico di glomerulonefrite membanoproliferativa di tipo 1. Le analisi funzionali mediante complementazione in lievito hanno confermato la patogenicità di entrambe le mutazioni identificate. 

Conclusioni

Il nostro studio ha documentato per la prima volta un ruolo non marginale di mutazioni causative nei geni della pathway del CoQ anche nelle forme di sindrome nefrosica-cortico resistente con esordio in età adolescenziale estendendo, inoltre, alla glomerulonefrite membranoproliferativa il possibile quadro patologico associato e suggerendo che lo screening molecolare di questi geni dovrebbe essere preso in considerazione anche in assenza di sintomi neurologici al fine sia di evitare terapie inutili sia di fornire, in caso di positività, una possibile terapia mediante somministrazione di CoQ, che se intrapresa precocemente può essere risolutiva.

Gigante M.(1), Diella S.(1,2), Santangelo L.(1,3), Amatruda M.(4a), Finzi G.(4b), Caridi G.(5), Trevisson E., Acosta M.J, Ghiggeri G.M.(5), Murer L.(6), Grandaliano G.(1), Ranieri E.(1), Giordano M.(3), Salviati L.(7), Gesualdo L.(2)
((1)Dept. of Medical and Surgical Sciences, University of Foggia, Foggia, Italy; (2)Nephrology, Dialysis and Transplantation Unit, Dept. of Emergency and Organ Transplantation, University “Aldo Moro”, Bari, Italy; (3)Unit of Pediatric Nephrology, University Hospital “Policlinico Consorziale - Giovanni XXIII”, Bari, Italy; (4a)Unit of Nephrology and (4b)Pathology Anatomy, “Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi”, Varese, Italy; (5)Division of Nephrology, Laboratory on Pathophysiology of Uremia, G. Gaslini Institute, Genoa, Italy; (6)Division of Nephrology, Dialysis and Transplantation, Dept. of Pediatrics, Azienda Ospedaliera-University of Padua, Italy; (7)Clinical Genetics Unit, Dept. of Pediatrics, University of Padua, Italy and IRP Città della Speranza, Padua, Italy)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico