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Accessi vascolari

SOPRAVVIVENZA DELLA PERSONA IN DIALISI CRONICA PER TUTTE LE TIPOLOGIE DI PRIMO ACCESSO VASCOLARE

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Razionale

Entrare in emodialisi con fistola artero-venosa (FAV) nativa invece di catetere venoso (CV) si associa ad esiti migliori. Tra le FAV native all’arto superiore si differenziano prime distali, successive distali, prossimali, mentre tra i CV si distinguono temporanei e tunnellizzati; vanno considerate a parte le fistole protesiche. Nell’ipotesi che iniziare l’emodialisi con uno specifico accesso vascolare rappresenti un proxy di condizioni cliniche predittive di esiti differenti, è stato condotto uno studio per valutare la sopravvivenza delle persone tenendo conto della tipologia di accesso vascolare iniziale.

Casistica e Metodi

Studio retrospettivo su una coorte di 7.861 pazienti incidenti (2002-2011) in emodialisi, notificati al  Registro Regionale Dialisi e Trapianto del Lazio. La valutazione della probabilità di sopravvivenza e del rischio di morte è stata effettuata utilizzando, rispettivamente, il metodo di Kaplan-Meier e quello della regressione multivariata di Cox, tenendo conto di variabili demografiche, cliniche e assistenziali.

Risultati

La probabilità di sopravvivenza mediana delle persone è risultata essere  94 mesi per chi aveva iniziato la dialisi con una FAV distale, 69 mesi con una FAV prossimale, 52 mesi con una FAV protesica, 55 mesi con un CV temporaneo e 35 mesi con un CV tunnellizzato. Rispetto a chi iniziava con una prima FAV all’arto superiore distale, non si sono osservate differenze di mortalità con FAV successiva distale (HR=1.00; IC95%: 0.83-1.21), mentre un rischio più elevato, sia pure non statisticamente significativo, si è osservato tra soggetti con FAV prossimale (HR=1.12; IC95%: 0.96-1.31) o FAV protesica (HR=1.36; IC95%: 0.91-2.04). Un rischio significativamente più elevato si è osservato per chi iniziava con CV temporaneo (HR=1.35; IC95%: 1.21-1.50) o con CV tunnellizzato (HR=1.50; IC95%: 1.37-1.66).

Conclusioni

Lo studio, oltre a confermare il già noto maggior rischio di decesso per persone entrate in dialisi con un CV, suggerisce che FAV prossimale e FAV protesica si associno a condizioni cliniche predittive di esiti più sfavorevoli.

A. Di Napoli (1), L. Tazza (2), S. Chicca (1), C. De Cicco (3), D. Di Lallo (1), G. Guasticchi (1)
(per il Registro Regionale Dialisi e Trapianto del Lazio - 1) Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica, Roma ; 2) Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma ; 3) Ars Medica, Roma)
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