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Accessi vascolari

Accessi vascolari inusuali per emodialisi, un importante risorsa.

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Razionale

L’accesso vascolare in emodialisi può presentare complicanze da influenzare funzionamento e pervietà, che negli anni sono aumentate. A questo concorre l’aumento dell’età media e dialitica della popolazione in emodialisi, col conseguente esaurimento delle sedi più comuni degli accessi vascolari. In questi casi si opta per sedi di inserzione di CVC "definitivi" poco familiari al nefrologo come le vene iliache, la vena cava inferiore.

Casistica e Metodi

Negli ultimi 2 anni alcuni pazienti afferenti al nostro centro hanno esaurito, per varie cause (trombosi intraaccesso, prossimali–vena cava superiore e suoi rami, vena femorale, trombosi del CVC) l’accesso vascolare. 

In tali condizioni, valutata l’impossibilità allo switch alla dialisi peritoneale ed al confezionamento di accessi venosi più comuni, abbiamo optato per sedi di incannulamento come le vene di grosso calibro addominali, inusiali per i nefrologi.

Tra il 2011 e 2012 è stato necessario l’impianto in quattro pazienti di cateteri tunnellizzati addominali nella vena iliaca esterna e nella cava inferiore via trans-lombare poiché era stata esaurita la possibilità di confezionare accessi venosi afferenti la circolazione della vena cava superiore.

Risultati

L’età media era 70±11 anni, l’età dialitica media era 3,4 anni, la distribuzione delle sedi è stata: vena iliaca destra nel 75%, vena cava inferiore via trans-lombare destra nel 25%.

Incannulamento e tunnellizazione si eseguivano in sala angiografica con l’aiuto dei radiologi interventisti, più avvezzi a reperire grossi vasi venosi addominali.

I quattro casi presentano follow-up medio di 10±4 mesi nel corso del quale non si sono presentate complicanze intriseche (trombosi totali e/o parziali, fibrin-sleeve) ed estrinseche (infezioni).

Conclusioni

Questi dati ci inducono a confermare che in casi particolari la scelta di sedi inusuali per il cateterismo "definitivo", vena iliaca - vena cava inferiore, è una importante risorsa. Tali sedi alla luce del follow-up (10 mesi) e dell’assenza di complicanze ne fanno una scelta sicura e duratura nel tempo.

D. Ferrara (1), S. Scamarda (1), F. Valenza (2), F. D’Amato (2), L. Bernardino (1), L. Amico (1), M.C. Lorito (1), F. Incalcaterra (1), L. Visconti (1), G. Visconti (1)
((1) U.O.C. di Nefrologia e Dialisi, (2) U.O.C. di Radiologia, A.O. Ospedali Riuniti "Villa Sofia-Cervello", Palermo, Sicilia (Italia))
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