Si descrive il caso di una paziente dializzata, affetta da epatopatia HCV correlata e cardiopatia dilatativa, portatrice di catetere venoso centrale (CVC) di Tesio in vena giugulare interna di dx e sottoposta a sostituzione non tradizionale del CVC per cute severamente distrofica.
A circa un anno dalla inserzione del CVC si assiste ad esposizione parziale della cuffia per infiammazione e lacerazione della cute sovrastante. Considerata l’impossibilità di ulteriori approcci a vasi centrali (paziente portatrice di pacemaker a sin. e già sottoposta a confezionamenti di FAV falliti), e data l’assenza evidenti segni di infezione del CVC, si decide la sua sostituzione dietro guida, utilizzando lo stesso punto di ingresso in giugulare, ma facendo un nuovo tunnel a una profondità maggiore.
Il CVC vecchio viene sfilato dopo aver infilatola j guida che con piccola incisione viene fatta fuoriuscire a monte del tratto distrofico, in cute sana. Da qui si costruisce un nuovo tunnel, più profondo e che intercetta la j guida prima del triangolo di Sedillot (vedi Figura 1). Si effettua un taglio sul tunnellizzatore e la j guida e si fa fuoriuscire la j guida dal nuovo taglio. Si reintroduce per circa 2 cm il dilatatore e poi su j guida si riposiziona il nuovo catetere senza l’utilizzo del peel away. Si sceglie appositamente un CVC più lungo (CVC per vena Giugulare sn nonostante la sede sia la vena giugulare destra), per poter andare a posizionare la cuffia in cute sana, abbastanza lontano dal triangolo di Sedillot, nel nuovo tunnel.
Si suturano i tagli con punti staccati cercando di non macerare la cute.
Infine si ricruenta la cute dove era avvenuta l’esposizione spontanea del catetere e si sutura il tutto.
Buono il risultato funzionale e radiografico nell’immediato e a distanza di circa 6 mesi.