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Accessi vascolari

ACCESSO VASCOLARE: INDAGINE SU PAZIENTI INCIDENTI PRESSO IL CENTRO DI DIALISI DI PERUGIA

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

La fistola artero-venosa nativa (FAV), rispetto a protesi e CVC, rappresenta l’accesso vascolare di prima scelta per ridotta morbilità, mortalità e minor costi. L’outcome dell’accesso vascolare è dipendente dal percorso pre-dialitico.

Casistica e Metodi

Tra gennaio 2011 e aprile 2013, c/o il Nostro Centro, hanno  iniziato il trattamento sostitutivo cronico (HD) 66 pazienti, 42 tramite FAV e 24 tramite CVC (10 tunnellizzati e 14 temporanei).

50 pazienti (gruppo A) provenivano da un percorso nefrologico che, per  la maggior parte comprendeva la fase predialitica, per altri no (esaurimento funzionale del rene trapiantato o complicanze della DP).

16 pazienti (gruppo B) non provenivano da un percorso nefrologico (IRA grado 5 o late-referral)

Risultati

All’ingresso in dialisi:

Gruppo A: 74% dei pazienti portatori di FAV, 12% di CVC tunnellizzato, 14% di CVC temporaneo.

Gruppo B: 31,2% dei pazienti portatori di FAV (costruita nei 30 giorni precedenti), 25% di CVC tunnellizzato, 43,7% di CVC temporaneo.

Le complicanze dell’accesso vascolare hanno avuto maggiore incidenza e gravità nel gruppo B (4 sepsi CVC-relate con 2 decessi, 1 sanguinamento da CVC e 3 stenosi della FAV) rispetto  al gruppo A (5 sepsi CVC-relate, 1 sanguinamento da CVC, 1 dislocazione del CVC e 12 stenosi della FAV), con un rapporto di 1:2 e 1: 2,6 rispettivamente.

Su tutta la popolazione osservata i CVC avevano più complicanze rispetto alle  FAV.

Conclusioni

 La nostra esperienza dimostra che in una percentuale rilevante di pazienti che iniziano il trattamento sostitutivo cronico vengono utilizzati CVC a breve/lunga permanenza. Questo è quasi inevitabile nei pazienti senza un percorso nefrologico, ma dovrebbe essere evitato nei pazienti in follow-up.

Il percorso predialitico dovrebbe essere personalizzato e finalizzato alla scelta del trattamento sostitutivo e alla programmazione di un accesso vascolare stabile, funzionante, facilmente utilizzabile, suscettibile di minori complicanze ed in grado quindi di ridurre morbilità, mortalità e costi.

M. L. Standoli, F. Mattozzi, L.Pittavini, E.G. Nunzi
(azienda Ospedaliera di Perugia/ Università degli Studi di Perugia)
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Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Lucia Piumetto, Tesi S.p.A.
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