La malnutrizione dei pazienti in dialisi potrebbe essere contrastata tramite somministrazione intradialitica (IDPN) di aminoacidi (AA), purché questa si dimostri effettivamente in grado di arricchire il patrimonio di AA anche a fronte della possibile clearance dialitica.
Abbiamo allestito uno studio cinetico a breve termine in 10 pazienti malnutriti, in HD trisettimanale con membrana low flux, 240 minuti/seduta (Centri Bologna Malpighi e Trento). Dopo una dialisi di studio senza IDPN (basale), i paz hanno ricevuto una IDPN contenente 10 AA per un mese (sacca all-in-one NutriSpecialipid : 625 ml, Prot 35.9gr). Nella seduta basale, dopo 2 e dopo 4 settimane abbiamo dosato gli AA plasmatici, a inizio e fine seduta, e nel dialisato prelevato con spilling.
Anche con filtro low flux e senza infusione di IDPN si ha una perdita di AA nel dialisato, che con l’infusione di IDPN addirittura aumenta (3.9+0.3 gr/seduta versus 7.7+0.5, p=0.00043) e risulta il 26% della massa di AA infusi. Ciononostante, il bilancio di massa risultava positivo per i pazienti (+21.06+0.95 gr di AA/seduta). Dopo un mese di IDPN, la concentrazione pre-dialitica di ciascuno dei 10 AA infusi risultava infatti aumentata rispetto al valore misurato nella seduta basale (Figura 1), con un incremento medio del 36.8%. Non scompensi del controllo glicemico.
In un mese di IDPN, tempo sicuramente insufficiente a indurre variazioni clinicamente rilevabili dello stato nutrizionale, si è rilevato però un omogeneo incremento delle concentrazioni plasmatiche di tutti gli AA infusi, facendo ipotizzare che l’uso della IDPN per tempi maggiori possa effettivamente tradursi in una aumentata sintesi proteica.