Presso il nostro Centro l’utilizzo dei farmaci eritrostimolanti biosimilari, è stato dapprima indirizzato ai pazienti drug naive in emodialisi, con buoni risultati.
In un secondo tempo si è stabilito di shiftare a biosimilare, un gruppo di pazienti abitualmente in terapia con il farmaco brand.
Scopo dello studio è stata una analisi retrospettiva, al fine di valutare l’efficacia nel mantenimento di un adeguato target di Hb, e l’analisi dei costi sostenuti, il tutto sulla medesima coorte di pazienti.
Abbiamo osservato i livelli di Hb TSAT e Ferritina in un gruppo di 34 pazienti (15 F19 M) in emodialisi cronica per un periodo complessivo di 52 settimane consecutive, con uno switch da farmaco brand a biosimilare alla 26° settimana
Abbiamo voluto valutare la differenza dei livelli di Hb e delle dosi di ESA utilizzati in uno stesso gruppo di pazienti dapprima in terapia con Neorecormon (tempo A) e successivamente in terapia con Binocrit (tempo B).
Il valore medio complessivo dei livelli di Hb è stato nei range consigliati dalle Linee Guida KDIGO sia durante il periodo A che nel periodo B.
Tuttavia nel periodo B si è registrata complessivamente una modesta flessione dei valori di Hb e di contro un lieve aumento della dose di ESA utilizzato.
Nel corso del periodo di studio non si è osservato nessun effetto indesiderato o intolleranza alla somministrazione del farmaco biosimilare.
I livelli medi di Hb ed i livelli medi di ESA non variavano in maniera significativa nell’intero periodo di osservazione.
Tuttavia risulta evidente, durante il periodo B, un certo calo dei livelli di Hb in tutti i pazienti ed un aumento complessivo della dose di ESA utilizzato, rispetto al periodo A.
L’analisi dei costi ha dimostrato che lo switch da farmaco brand a biosimilare ha determinato una riduzione di spesa quantificabile nel 26 % .