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Emodialisi

Effetti del Sodio Tiosolfato sulle calcificazioni vascolari aortiche nei pazienti emodializzati

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Razionale

Le calcificazioni vascolari nel paziente emodializzato sono un end point surrogato predittivo di eventi cardiovascolari. Scopo del lavoro: verificare se il tiosolfato sodico (STS) utilizzato nel paziente in emodialisi modifica l’evoluzione delle calcificazioni aortiche (CA) misurate con il punteggio di Kauppila (PK).

Casistica e Metodi

Studio randomizzato controllato condotto per 12 mesi su un gruppo di 86 pazienti in trattamento emodialitico trisettimanale da almeno 3 mesi. È stata eseguita la misura del PK al basale(PKT0) e dopo 12 mesi(PKT1). In 43 pazienti è stato somministrato STS (5 g ev x seduta), i restanti costituivano gruppo di controllo (C). Sono state analizzate le variabili demografiche e la media dei comuni parametri biochimici nel periodo di osservazione.

Risultati

I 2 gruppi risultavano omogenei per variabili demografiche ed i principali dati bioumorali al basale e durante l’osservazione.Nel totale della popolazione vi è stato un significativo incremento (p=.023) del PK (T0 10.4 ± 6.6 T1 10.8 ± 6.6) anche se il confronto fra i 2 gruppi non ha dimostrato differenze nella progressione del PK (STS n. 35, T0 9.6 ± 6.3  T1 10.0 ± 6.2; C n. 37, T0 11.1 ±6.9  T1 11.5 ± 7.0; p=NS).Calcolando il differenziale (Δ) di punteggio (PKT1-PKT0/PKT0_%) abbiamo individuato i progressors (Δ>0) e i non progressors (Δ≤0). Fra questi 2 gruppi non vi erano differenze nei principali parametri bioumorali, nella frequenza di diabete mellito e cardiopatia. In un’analisi fattoriale post-hoc confrontando diabetici vs non diabetici, STS vs C, l’unico gruppo che ha dimostrato un Δ negativo è stato quello dei pazienti diabetici trattati con STS (n.12) (Δ -8,2±6,6; p=0.03) (figura).

Conclusioni

In questo primo studio che ha valutato gli effetti del STS sul PK non sono emersi sostanziali effetti del STS sulle CA, utilizzato nelle dosi e nei tempi da noi scelti. Solo il sottogruppo di pazienti affetti da DM e trattati con STS sembra dimostrare una riduzione.

M. Messa, P. Tomei, M. Motton(1), O. Tobaldini, C. Gangemi, V. Ortalda, A. Lupo
(UO Nefrologia e Dialisi, (1) UO Radiologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Verona.)
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