Razionale

Il magnesio (Mg) riveste un ruolo importante sulla determinazione dei valori di pressione arteriosa. L’azione del Mg è riconducibile a quella di un calcioantagonista naturale [1] che riduce il flusso di calcio nella cellula muscolare liscia vasale determinando vasodilatazione e riduzione delle resistenze periferiche. 

Una dieta ricca in Mg sembra associarsi a livelli di pressione arteriosa migliori [2]. È anche riportato che le dosi di tutti gli antiipertensivi tendono ad essere più alte nei pazienti ipomagnesemici rispetto ai normomagnesemici. Lo studio ARIC evidenzia come i livelli sierici di Mg in pazienti ipertesi caucasici e di colore sono inversamente correlati ai valori di pressione sistolica [3].

Casistica e Metodi

Abbiamo effettuato uno studio retrospettivo su una coorte di pazienti in dialisi extracorporea valutando:

• l’incidenza di ipotensione intradialitica in correlazione alla variazione della magnesemia tra inizio e fine dialisi;
• se la terapia con carbonato di Mg possa essere fattore protettivo per la comparsa di episodi ipotensivi intradialitici.

Abbiamo valutato n° 31 pazienti stabili in dialisi extra-corporea (per un totale di 263 sedute). In ogni seduta sono stati monitorizzati ogni 30' pressione e FC, sono stati effettuati prelievi ematici ad inizio e fine seduta per il dosaggio della magnesemia. Abbiamo registrato il Δpeso ed il numero di episodi ipotensivi rilevati sulla base della definizione presente nelle K/DOQI.

Risultati

Sono state suddivise le sedute dialitiche in IPO+ (95 / 263) (presenza di episodi ipotensivi) e IPO- (168 / 263) (assenza di episodi ipotensivi) (Figura 1). Dopo aver eliminato il bias del peso corporeo e del ΔPeso, è stata eseguita un’analisi dei dati tramite regressione lineare con metodo a blocchi per valutare la possibile correlazione tra numero di episodi ipotensivi e variazione della magnesemia durante la seduta dialitica. A tal riguardo non è stata osservata nessuna associazione statisticamente significativa tra le ipotesi (Figura 2). 

Suddivisi i pazienti in base all'assunzione di supplementi di Mg, non abbiamo rilevato differenze significative nella comparsa di episodi ipotensivi tra i 2 gruppi (Figura 3), anche se abbiamo rilevato un'incidenza maggiore di ipotensione là dove è maggiore la differenza tra magnesiemie ID e Mg nel bagno di dialisi (Figura 4).

Conclusioni

Il trend generale dei nostri dati mostra che nelle sedute IPO+ il Δpeso e il ΔMg sono sempre maggiori rispetto alle sedute IPO-. Occorre anche notare che nelle sedute IPO- i pazienti presentavano una magnesemia all’attacco in genere più bassa (con conseguente minore ΔMg), ma più vicina alla concentrazione del Mg nel bagno di dialisi (0,5 mmol/L). Ciò rafforza l’ipotesi che non è la concentrazione sierica del Mg ad inizio dialisi in quanto tale ad essere implicata nella genesi dell’episodio ipotensivo intradialitico, quanto invece la variazione della magnesiemia tra inizio e fine seduta espressa come ΔMg in accordo con Pakfetrat et al. [4] e da Elsharkawy et al. [5] che hanno mostrato la presenza di un’associazione tra episodi ipotensivi intradialitici e riduzione della magnesemia tra inizio e fine dialisi.

Nell’ottica dello sviluppo di una dialisi sempre più personalizzata, finalizzata a ridurre gli episodi ipotensivi intradialitici causa di disconfort, dialisi insufficiente ed aumento di mortalità, occorrerebbe ridurre il ΔMg non tanto tramite una riduzione dei valori di magnesemia all’attacco poichè, come ampiamente dimostrato in letteratura, nel paziente dializzato valori più alti di magnesemia si associano ad un outcome cardio-metabolico e di mortalità generale migliore, ma, come dimostrato da Kyriazis et al. [6], mediante l’incremento delle concentrazioni di Mg nel liquido di dialisi passando da 0,5 a 0,75 mmol/L.