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Emodialisi

Stato di idratazione e ipertrofia ventricolare sinistra in emodialisi cronica

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Introduzione

Lo stato di idratazione risulta essere un parametro fondamentale per i pazienti in emodialisi cronica. In associazione con ipertensione arteriosa, resistenze vascolari periferiche e bilancio del sodio gioca un ruolo molto importante per il sistema cardiovascolare. Altro organo coinvolto negli effetti clinici dell’ipervolemia è il cuore che subisce un sovraccarico di lavoro che determina cronicamente iperftrofia ventricolare sinistra in particolare nei pazienti in emodialisi cronica. In questo contesto clinico  la misurazione dello stato di idratazione e della composizione corporea sia in acuto che in follow-up utilizzando il metodo bioimpedenziometrico multifrequenza consente di ottenere degli importanti dati quantitativi utili per definire il peso secco dei pazienti e può giocare un ruolo rispetto a esami strumentali accurati come l’ecocardiogramma ma meno frequentemente disponibili. Lo scopo del nostro lavoro è stato quindi di verificare l’attendibilità del rapporto tra misurazione spettrometrica e massa ventricolare sinistra da ecocardiaca.

Materiali e Metodi

Sono stati studiati trasversalmente 28 pazienti prevalenti in trattamento dialitico extracorporeo, 29% femmine, età 66±15 anni, età dialitica mediana 3.6 anni (0.4-23.3), 19 pazienti erano ipertesi in terapia con WHO-DDD score sommato mediano 0.38 (0.13-11). Tutti sono stati sottoposti ad analisi della composizione corporea con spettroscopio BCM (Fresenius Medical Care) con stima di iperidratazione (OH, L), TBW (L), ECW (L), ICW (L), massa magra (LTI, kg), massa grassa (FTI, kg) ed ecocardiografia con calcolo della FE % e del LVMI (g/mq) secondo Devereux-Penn.

Risultati

La FE era 55±12%, LVMI 127±55 g/mq, PAS(pre) 123±24 mmHg, l’incremento ponderale interdialitico era 2.1±0.8 kg, OH (pre) mediana +1.0 L (-0.7 +9.6), TBW (pre) 31.3±8.1 L, ECW (pre) 15.6±3.9 L, ICW (pre) 15.7±4.5 L, LTM (pre) 30.5±11.5 kg, 45.3±16.2% del peso, FTM (pre) 25.6±10.4 kg, 37.6±12.8% del peso (Figura 1). L’IVS era presente nel 35% dei pazienti, nessuno presentava deficit contrattile (FE < 40%). Il LVMI è risultato correlato a PAS (pre) r=0.519 p=0.019, WHO-DDD r=0.644 p=0.002 (Figura 2), OH (pre) 0.733 p<0.001 (Figura 3), OH/ECW r=0.594 p=0.009, OH/TBW r=0.599 p=0.009 (Figura 4). All’analisi multivariata backward stepwise LVMI è risultato in relazione a PAS (pre), OH (pre) e OH/TBW (pre) modello totale rsq=0.900 p<0.001 (Figura 5).

Discussione

L’incremento della massa del ventricolo sinistro costituisce un interessante indice di rischio cardiovascolare. La misura effettuata con i parametri ecocardiografici ha mostrato come previsto un legame con l’ipertensione arteriosa e con la terapia antipertensiva ma soprattutto è risultata in stretta relazione sia con i parametri di idratazione nei nostri pazienti emodializzati. L’analisi spettrometrica si colloca tra questi esami di primario interesse per la semplicità di esecuzione e di interpretazione. Gli indici misurati con la spettrometria quali OH e OH/TBW sono in grado di fornire un attendibile quadro diagnostico di follow-up nei pazienti emodializzati. Il particolare interesse del lavoro consiste nella determinazione quantitativa strumentale dello stato di idratazione, che si presenta clinicamente spesso difficile da valutare, e nell’evidente legame tra questa misura e l’indice di massa ventricolare. Si tratta chiaramente di un lavoro solo osservazionale in cui non sono studiati indicatori diretti di mortalità cardiaca ma la disponibilità di una misurazione oggettiva, facilmente eseguibile e ripetibile risulta comunque un contributo al follow-up dei pazienti.

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pubblicata il  19 settembre 2013 
da Angelo Greco, Antonina Lo Cicero, Rosella Ferraro Mortellaro, Dino Romanini, Ariella Barnaba, Massimiliano Fanni Canelles, Antonio Irlando, Alenka Mikulus e Gianpaolo Amici
(Nefrologia e Dialisi, Ospedale Sant’Antonio, San Daniele del Friuli, ASS4 “Mediofriuli”, Udine)
Parole chiave: emodialisi, impedenziometria, ipertenssione, peso secco, rischio cardiovascolare
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