In letteratura sono pochi i casi descritti di associazione tra lupus eritematoso sistemico (LES) ed infezione da HIV.
Descriviamo un caso in cui tale copatologia ha causato danno renale.
Una giovane donna afroamericana nota per HIV positività e lupus eritematoso sistemico giungeva alla nostra attenzione per importante sindrome nefrosica in insufficienza renale rapidamente progressiva dopo reintroduzione di terapia antiretrovirale. Il quadro clinico comprendeva sierositi, iperpiressia senza leucocitosi nè rialzo della PCR. Dopo discussione collegiale con gli specialisti Infettivologi, si interpretava la condizione come scarsamente suggestiva di infezione batterica, ma piuttosto verosimilmente riconducibile alla nota patologia reumatologica. Nell'impossibilità di eseguire agobiopsia renale ecogiudata per allungamento del tempo di emorragia, vista l'assenza di controindicazioni alla terapia steroidea ad alto dosaggio, si trattava la paziente con ciclo di terapia steroidea ev ad alto dosaggio e successivo mantenimento per os.
Il quadro si complicava con la comparsa di lesioni cutanee inizialmente pruriginose diffuse agli arti superiori in toto, al tronco ed al volto, con aspetto più tipicamente vescicolare e dolore urente; non concomitante eosinofilia.
La paziente veniva quindi sottoposta ad agobiopsia renale ecogiudata, che ha mostrato la presenza di glomerulonefrite membranosa lupica.
In letteratura abbiamo riscontrato 55 casi di LES in pazienti HIV positivi. Sono state documentate nel 18% dei casi manifestazioni sistemiche di LES dopo ripresa di terapia antiretrovirale; al contrario, una progressione di infezione da HIV in parallelo con una remissione di LES ha avuto luogo nel 22% dei pazienti.
Questo caso dimostra che le malattie autoimmuni come il LES possono aver luogo nonostante la perdita di immunocompetenza data dall'infezione da HIV; inoltre, LES ed HIV potrebbero influenzarsi vicendevolmente mediante meccanismi immunologici in grado di determinare condizioni cliniche di difficile interpretazione.