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Malattie rare

Fisiopatologia del difetto di concentrazione delle urine nella sindrome di Bardet-Biedl

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Razionale

La sindrome di Bardet Biedl (BBS) è un raro disordine genetico che si presenta con un complesso quadro clinico in cui è interessato anche il rene. Tale lavoro ha avuto lo scopo di caratterizzare la fisiopatologia del difetto di concentrazione delle urine dei pazienti BBS.

Casistica e Metodi

Una popolazione di pazienti affetti da BBS è stata sottoposta ad uno studio della funzione glomerulare e tubulare.In campioni di urine ottenuti dopo 12 h di restrizione di liquidi sono stati dosati i livelli urinari di Aquaporina2 (u-AQP2). Mediante silenziamento cellulare dei geni BBS1 e BBS 10 è stato studiato il traffico dell’AQP2 (biotinilazione ed immunofluorescenza). 

Risultati

7/27 pazienti presentavano una riduzione del GFR, di cui 3 con insufficienza renale cronica di grado avanzato. 12/24 (50%) pazienti con GFR superiore a 60 ml/min/1.73m2 presentavano ipostenuria anche dopo 12 ore di restrizione di acqua e cibo. Il test alla desmopessina, su 7 pazienti, ha confermato l’origine renale di tale difetto.I livelli di u-AQP2 correlavano con l’osmolalità urinaria, essendo più bassi in antidiuresi nei pazienti con difetto di concentrazione grave e più elevati nei pazienti con difetto borderline e con normale potere di concentrazione (massima osmolalità<400 mOsm/kg, tra 400-650 e >750mOsm/kg rispettivamente).L’indagine genetica, nella nostra casistica, ha dimostrato mutazioni nei geni BBS1 tra i pazienti con normale potere di concentrazione e BBS10 in pazienti con urine ipostenuriche. In vitro, il silenziamento di BBS10, ma non di BBS1, ha determinato una completa abolizione del traffico di AQP2 c-AMP-dipendente sulla membrana apicale.

Conclusioni

L’ipostenuria in 2 pazienti BBS con mutazioni del gene BBS10 si associa a ridotti livelli di u-AQP2;il silenziamento di BBS10,ma non BBS1, in vitro, inibisce il traffico di AQP2 sulla membrana apicale.Il difetto di concentrazione delle urine in questo sottogruppo di pazienti  potrebbe essere dovuto ad un difetto del traffico dell’AQP2 sulla membrana apicale.

 

E. Zacchia1, M. Zacchia2, G. Procino3, M. Svelto3, G. Esposito4, F. Salvatore4, G. Capasso2
(1 Consiglio Nazionale delle Ricerche, IGB, via Pietro Castellino 111, 80131 Napoli;2 Dipartimento di Medicina Interna, Seconda Università Degli Studi di Napoli, Via Pansini 5, 80131 Napoli; 3 Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro', Piazza Umberto I, 1 70121 Bari; 4 CEINGE-Biotecnologie Avanzate, s.c.a r.l., Via Pansini 5, 80131 Napoli )
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