Login




Nefrologia clinica

LA PIELONEFRITE ACUTA: IL RITORNO DI FIAMMA DI UNA VECCHIA ENTITA' CLINICA

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

La pielonefrite acuta costituisce la più severa infezione batterica dell’apparato urinario. E’ stata effettuata una analisi prospettica su una coorte di pazienti con pielonefrite acuta primitiva al fine di identificare la migliore strategia diagnostico-terapeutica.

Casistica e Metodi

Dal Gennaio 2005 al gennaio 2013 sono stati studiati 96 pazienti (95 F; 1M; età media 33±8) ricoverati  presso la nostra U.O. con  diagnosi di pielonefrite acuta primitiva, posta sulla base del mancato riscontro  di fattori predisponenti le infezioni del tratto urinario.

Risultati

La sintomatologia clinica era rappresentata da iperpiressia , dolore al fianco (86% dei pazienti) o prevalentemente addominale (14%); disturbi urinari erano rilevabili solo in 47 pz.. Tutti i pazienti presentavano un incremento della VES e della PCR, mentre leucocitosi neutrofila era riscontrabile in 88. L’urinocoltura è risultata positiva in 39 pz (92.3% dei casi E.Coli) e l’emocoltura in 9 (stesso germe identificato nelle urine in 6 casi). Sei pazienti presentavano un quadro di IRA (creatininemia 2.7±2 mg%) risoltasi durante la degenza. L’ecografia renale è risultata indicativa di pielonefrite acuta in 25/68 casi. La TC addome con mdc, eseguita in 86 pz, è risultata diagnostica nel 100% dei casi mostrando monolateralità delle lesioni in 76 casi e multifocalità delle stesse in 68. I pazienti hanno ricevuto trattamento antibiotico per via parenterale (8±2 giorni) ed hanno continuato a domicilio un trattamento antibiotico per altre 2-3 settimane. Un controllo TC a tre mesi è stato effettuato in 37 pazienti: in 18 abbiamo documentato, se pur ridotte, una persistenza delle lesioni.

Conclusioni

La Pielonefrite Acuta Primitiva è una patologia in sensibile ripresa interessante  donne giovani in buone condizioni cliniche. La sintomatologia recede prontamente nell’arco di 4-5 giorni a seguito di terapia antibiotica che va proseguita per almeno tre settimane. La persistenza di focolai pielonefritici evidenziati nel follow-up, in assenza di manifestazioni cliniche-laboratoristiche, potrebbe far rivedere il concetto di guarigione.

Amoroso L, Bucco S, Posari C, Camplese M, Spetrino N, Giunta F, Longo MO, Grabocka X, Sirolli V, Bonomini M
(Scuola di Specializzazione in Nefrologia, Università G. d'Annunzio, Chieti-Pescara)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Lucia Piumetto, Tesi S.p.A.
0172 476301 — lucia.piumetto@gruppotesi.com