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Nefrologia clinica

Insufficienza renale acuta (IRA) su cronica (IRC) dopo assunzione di idrossizina dicloridrato

poster

Riassunto

Un uomo di 73 anni con insufficienza renale cronica, ha presentato insufficienza renale acuta in seguito ad assunzione di idrossizina cloridato (Atarax), prescritta per sintomatologia pruriginosa. La sospensione del farmaco ha ripristinato la clearance della creatinina ai valori di base.

Introduzione

È noto che farmaci di uso comune possono presentare effetti collaterali rari, anche gravi, a carico di vari apparati. Si presenta un caso clinico di raro effetto avverso di idrossizina dicloridrato (Atarax) sull’apparato renale.

Caso Clinico

Uomo di 73 anni, caucasico, in anamnesi risulta affetto da: 1. diabete mellito tipo 2 da almeno 28 anni, in terapia insulinica da un anno. 2. Cardiopatia ischemica, nel 2009 è stato sottoposto ad  intervento di rivascolarizzazione miocardica mediante cinque by–pass aorto-coronarici. 3. insufficienza renale cronica nota da almeno un anno con una clearance della creatinina di 30 ml/min. Da allora esegue controlli periodici presso l’ambulatorio uremici dell’Ospedale di Tradate e la stabilità della funzione renale e’ sempre stata confermata dai dati di laboratorio. La terapia domiciliare abituale è costituita da doppio blocco SRAA, diuretici, beta-bloccante, antiaggregante piastrinico, insulina pronta e lenta, Vitamina D2, inibitore di pompa protonica, omega polienoici, sevelamer carbonato (Tabella 1). Nel Dicembre 2012 il paziente ha lamentato prurigo sine materia alle spalle, con lesioni da grattamento. E’ stato posto in terapia, dal medico curante, con  idrossizina dicloridrato 25 mg una compressa al di’, che il paziente ha assunto per tre giorni.  Per il perdurare della sintomatologia pruriginosa, nonostante la terapia antistaminica, sono stati eseguiti esami ematochimici che hanno rilevato peggioramento della funzione renale ed importante riduzione del filtrato, leucocituria, iperpotassiemia, aggravio della acidosi metabolica. È stata sospesa l’idrossizina dicloridrato ed il paziente è stato tenuto in osservazione in Pronto Soccorso per monitoraggio clinico-laboratoristico. È stata corretta l’iperpotassiemia e l’acidosi metabolica con bicarbonati e.v.,  glucosata al 5% e insulina e.v.  Dopo 48 ore, visto il miglioramento ottenuto, il paziente è stato rinviato a domicilio aggiungendo alla abituale terapia domiciliare una eritropoietina di sintesi per correggere l’anemia. Gli esami eseguiti nel follow up hanno dimostrato un ulteriore miglioramento della funzione renale e la parziale correzione della anemia (Tabella 2).

Discussione

L’idrossizina dicloridrato è un antistaminico di I° generazione che viene ancora utilizzata nel trattamento dell’orticaria e della dermatite atopica, in quanto la sua spiccata azione antipruriginosa e moderatamente sedativa risulta particolarmente vantaggiosa in queste condizioni cliniche 1. D’altro canto e’ un farmaco che può avere importanti effetti indesiderati. Fra questi la ritenzione acuta di urina e’, per quanto riguarda l’apparato escretore, l’unico noto e raro (≥ 1 / 10.000, <1/1.000). Il paziente ha dimostrato di risentire negativamente dell’assunzione del farmaco sulla funzione renale, pur non presentando segni evidenti di ritenzione urinaria. La comparsa di leucocituria nell’esame urine e l’incremento di azotemia e creatinina, indicative di un peggioramento della funzione renale,  hanno fatto porre la diagnosi una iniziale nefropatia acuta tubulo-interstiziale. Da decenni e’ noto che la nefrite interstizio-tubulare acuta e’ un disordine piuttosto comune caratterizzato da uno spettro di manifestazioni cliniche che variano da anomalie urinarie asintomatiche ad insufficienza renale acuta (IRA) 2. In questo caso si è osservato IRA, iperpotassiemia, acidosi metabolica, leucocituria, diuresi delle 24-ore conservata. Il coinvolgimento degli specialisti nefrologi  nella cura del paziente ha permesso l’individuazione della noxa patogena e l’attuazione della terapia infusionale appropriata 3, questo ha determinato il rapido miglioramento della condizione clinica e laboratoristica del paziente. Vista la rapida risoluzione del quadro di IRA, dopo sospensione di idrossizina dicloridrato ed opportuna terapia, non si è ritenuto di procedere con la biopsia renale, come invece e’ consigliabile nella nefrite interstiziale acuta con IRA oligo-anurica 4.

Bibliografia

  1. Passalacqua G, Bousquet J, Bachert C et al. The clinical safety of H1 receptor antagonists. Allergy 1996; 51:666-75.
  2. Toto RD. Acute tubulointerstitial nephritis. Am J Med Sci 1990 Jun; 299 (6): 392-410.
  3. Kodner CM, Kudrimoti A. Diagnosis and management of acute interstitial nephritis. Am Fam Phisician 2003; 67:2527-34.
  4. Michel DM, Kelly CJ. Acute interstitial nephritis. J Am Soc Nephrol 1998; 9:506-15.
release  1
pubblicata il  15 settembre 2013 
da Eugenio Cecchetti*, Daniela Scorzoni**, Fabio Maria Tettamanzi*, Elena Viganò*, Maria Benedetta Zani*, Patrizia Scalia*
(* U.O.Nefrologia e Dialisi, P.O. Tradate - Saronno, A.O. Busto Arsizio, Saronno, Tradate; ** U.O. Cardiologia, P.O. Tradate, A.O. Busto Arsizio, Saronno, Tradate)
Parole chiave: hydroxyzine dicloridrato renal failure, idrossazina, idrossizina dicloridrato, insufficienza renale acuta
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