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Nefrologia clinica

Interessamento renale acuto da Leptospirosi: una patologia poco conosciuta ma riemergente

poster

Razionale

Tra le cause di sindrome epato renale, l’infezione da leptospirosi è una diagnosi sempre troppo poco considerata, ma spesso fondamentale per porre una diagnosi precoce, anche alla luce dell’elevata mortalità (Covic A, 2003 [1] (full text)) [Figura 1].

Caso clinico

Uomo di 56 aa, professione cuoco ed agricoltore per passione, giungeva al PS con iperpiressia (39.2°C) diarrea vomito ittero, presenti da 4 gg, scompenso cardio polmonare, ipotensione ed IRA anurica. 

In anamnesi DM, ipertensione arteriosa, pregresso IMA trattato con BPAC, sindrome di Gilbert.

Agli esami creatininemia 3.8 mg/dl, acidosi metabolica, ipertransaminasemia (AST/ALT 353/233, nadir 800/439) INR 1,5 bilirubina totale 1,82 mg% diretta 1.0 mg% PCR 15, leucocitosi neutrofila.

Avviato trattamento emodialitico. 

Alla Tc addome: angioma cavernoso epatico, milza di 13,4 cm; colecisti litiasica senza dilatazione VBP.

Successivo decremento delle transaminasi e progressivo incremento dell’ittero.

Il quadro clinico risultava suggestivo per insufficienza multiorgano su base infettiva; avviata Ampicillina in prima battuta.

Virologici negativi (CMV, EBV, epatite A-B-C  HIV).

Emocolture e urinocolture seriate negative. Sierodiagnosi di Widal-Wright negativa. Ricerca urinaria di Legionella pneumofila e test anticorpale, negativi.

In considerazione dell’anamnesi professionale, si eseguiva la ricerca degli Ab fissanti il complemento per Leptospira, risultati positivi con titolo 1/128.

Successivo trasferimento in rianimazione per shock settico, con emocolture positive per Pseudomonas Aeruginosa. Lento miglioramento dopo potenziamento di antibiotico terapia (Amikacina ed Imipenem) con sospensione del trattamento dialitico.

Alle dimissioni: creatinina 1,25, AST 22 ALT 28  bilirubina totale 1,15 INR 1,17.

Discussione e conclusioni

Il danno renale indotto da leptospira è secondario a vasculite tossica, con possibile evoluzione in IRA in oltre il 10% dei casi (Atasoyu E M, 2005 [2] (full text)Yang C- W, 1997 [3]). L’epatossicità è conseguenza del danno epatocellulare. A livello polmonare si determina alveolite e polmonite interstiziale. Il danno d’organo può esordire anche come miocardite, colecistite e meningite (Rajiv C, 1996 [4]).

Se trattata precocemente il recupero della funzionalità renale può essere completo, nonostante la compromissione multiorgano iniziale (Peces R, 2003 [5] (full text)) .

release  1
pubblicata il  17 settembre 2013 
da Benozzi L.¹, Agliata S.¹, Calcara C.², Carpani P.¹, Ciranna G.¹, Colombo P.¹, Deagostini M.C.¹, Occhipinti P.², Ragazzoni E.¹, Cusinato S.¹
(¹SC di Nefrologia ASL NO; ²SC Gastroenterologia ASL NO)
Parole chiave: nefrologia clinica
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