Login




Nefrologia clinica

EFFICACIA DEL DOPPIO BLOCCO DEL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA NELLA PROGRESSIONE DELLA IgAN. CASE REPORT

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

La Nefropatia da IgA (IgAN) è la più frequente causa di insufficienza renale cronica (I.R.C.) nel giovane adulto. Fattori prognostici negativi sono in genere ritenuti la presenza e la severità della proteinuria, la IRC già evidente all’esordio e le lesioni istologiche di tipo cronico.

Casistica e Metodi

Riportiamo il caso clinico di una giovane donna con diagnosi di IgAN e proteinuria moderata-severa (2.5-3 grammi/die) e funzione renale normale all’esordio. La biopsia renale evidenziava un quadro piuttosto severo (M1S1E1T0 secondo la IgA Oxford Classification). Essendo in tali casi la remissione spontanea rara e la prognosi renale più severa, si ritiene indicata la terapia steroidea. Infatti, sebbene molti trial (RCT) sull’impiego di inibitori del sistema renina angiotensina (RAS) suggeriscono che la maggior parte dei pazienti con nefropatie proteinuriche, inclusa la IgAN, dovrebbero essere sottoposti a terapia con Acei, allo stesso tempo nei casi di malattia renale con lesioni istologiche “attive” e proteinuria > 1 grammo, si ritiene indicata una terapia con steroide (ed eventualmente immunosoppressore).

Nel caso riportato, abbiamo optato per una terapia di doppio blocco del  RAS a dosi incrementali di Ace i (Ramipril) e Sartano (Losartan). 

Risultati

Tale terapia, portata a regime in circa 6 mesi di tempo, ha comportato una progressiva riduzione della proteinuria fino alla remissione completa (<200 mg/die). Tale remissione è stabile da oltre 8 anni (follow up 53 mesi); la funzione renale è normale.

Conclusioni

In conclusione, con questo case report vogliamo sottolineare la efficacia del doppio blocco del RAS nel rallentare la progressione nella IgAN anche in presenza di significativa proteinuria e lesioni istologiche severe. Studi specifici di farmaco genomica sarebbero utili per identificare i pazienti che più beneficiano della terapia di blocco del RAS, così da garantire la maggiore probabilità di mantenimento della funzionalità renale a fronte di effetti collaterali minimi o nulli.

E. Buongiorno(1), A. De Pascalis(1), A.M. Di Palma(2), L. Gesualdo(2)
((1) Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Ospedale "V. Fazzi", Lecce (2) Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Policlinico Universitario di Bari)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Lucia Piumetto, Tesi S.p.A.
0172 476301 — lucia.piumetto@gruppotesi.com