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Nefrologia clinica

VALUTAZIONE DELLA FUNZIONE RENALE: METODO DI GATES E CKD-EPI A CONFRONTO

poster

Introduzione

I più comuni metodi di valutazione della funzione renale (GFR) sono rappresentati dalla Clearance della Creatinina, calcolata con la raccolta delle urine delle 24h (cClCr) e da alcune formule che non prevedono tale raccolta (sClCr). Tra queste, la formula della Chronic Kidney Disease-Epidemiology Collaboration (CKD-EPI), è stata sviluppata per soggetti con e senza alterazione della funzione renale e pertanto viene preferita alle formule precedentemente utilizzate. La scintigrafia renale sequenziale, effettuata con metodo 99mTc-DTPA (74MBq) rappresenta un metodo semplice e rapido per ottenere informazioni sul filtrato renale attraverso il metodo di Gates. Lo scopo del presente studio è valutare il grado di differenza tra due strumenti per misurare la funzione renale, e valutare quali variabili si associano a tali differenze.

Casistica e Metodi

Abbiamo arruolato 341 pazienti che hanno effettuato scintigrafia renale negli ultimi 5 anni durante un ricovero in Nefrologia. Il GFR veniva studiato usando simultaneamente i due metodi : metodo di Gates alla scintigrafia renale e sClCr utilizzando la formula CKD-EPI. Tale valutazione veniva poi stratificata nei differenti stadi della malattia renale cronica (CKD). Il 47% era costituito da soggetti di sesso femminile. La mediana dell’età era 67 anni (range interquartile 54-76). I dati numerici sono espressi come mediane e range (minimo e massimo) e le variabili categoriche come numeri e percentuali.

Le variabili esaminate non presentavano una normale distribuzione come verificato attraverso il test di Kolmogorov Smirnov; conseguentemente è stato utilizzato l’approccio non-parametrico. Il test di Jonckheere – Terpestra è stato utizzato per valutare l’esistenza di un ordine crescente o descrescente, nei differenti stadi di clearance. Il test di Mann Whitney è stato utilizzato, per ciascun dato parametrico (GFR and Δ), primariamente il confronto parametrico tra pazienti con proteinuria normale e patologica; e successivamente, tra pazienti con e senza Ace-Inibitori. Sono state realizzati grafici a barra per descrivere il GFR ed il trend del Δ, all’interno delle differenti classi di clearance stimata (sClCr), sia per l’intero campione che per pazienti trattati con e senza ACE-Inibitori. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando SPSS 11.0 for Window package. P<0,05 era considerata statisticamente significativa.

Risultati

Come previsto si è osservato un andamento significativamente decrescente dei valori di GFR  (metodo di Gates) nelle diverse stadiazioni di sClCr(CKD-EPI).

Il metodo di Gates tende prevalentemente a sottostimare il GFR valutato con la sClCr negli stadi I (media -22,2 ml/min) e II (media -12,5 ml/min), mentre tende a sovrastimare il GFR allo stadio IV (media + 5,8 ml/min) ed allo stadio V (media +3,8 ml/min) [Figura 1 e Figura 2].

Non risultano significative differenze tra soggetti con proteinuria normale e proteinuria alterata, per nessuno dei tre parametri indagati, come si evince dai p- value non significativi.

Differenze statisticamente significative sono state riscontrate, per le differenze tra sCrCl e GFR  con il metodo di Gate, tra pazienti in terapia con ACE inibitori (ACE 1) vs coloro che non effettuavano tale farmaco (ACE 0).

Per i primi pazienti (ACE 1), il metodo di Gates tende prevalentemente a sottostimare ulteriormente il GFR valutato con la sClCr nello stadio I nei pazienti in trattamento con ACE-I (ACE 1: media -34,6 ml/min (Figura 3) vs pazienti non in trattamento (ACE 0: media -17,1 ml/min) (Figura 4). La stessa cosa si verifica anche se in misura minore allo stadio II. Allo stadio IV ed allo stadio V la sovrastima del GFR vs sCrCl era maggiore nei pazienti in terapia con ACE-I.

Conclusioni

La valutazione del filtrato glomerulare con il metodo di Gates, deve essere valutato con attenzione nei primi stadi della CKD, dove maggiore sembra essere il rischio di una sottostima. Tale valutazione risulta più idonea nello stadio III, ove il grado di tali differenze risulta di minore entità. Inoltre, l’assunzione di farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina rendono ancora più netta tale differenza. Studi longitudinali potranno permetterci di capire quale dei due parametri permetta meglio la possibilità di predire eventi cardio-vascolari o renali.

release  1
pubblicata il  18 settembre 2013 
da D. Santoro, Z. Zappulla, M.Tomasello Andulajevic, V. Cernaro, °M. Licari, °S. Baldari, M. Buemi, °A. Campennì
(UOC Nefrologia e Dialisi, °UOC Medicina Nucleare)
Parole chiave: epidemiologia della irc, funzione renale, scintigrafia renale
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