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Trapianto

Valutazione prospettica dell’incidenza di anticorpi anti HLA donatore specifici nei riceventi di trapianto di rene trattati con everolimus.

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Razionale

La comparsa di anticorpi anti-HLA donatore specifici (DSA) dopo un trapianto può esser causa di rigetto umorale e di perdita precoce del trapianto. Recenti studi hanno mostrato come i pazienti trattati con everolimus abbiano un’incidenza maggiore di DSA rispetto ai pazienti trattati con schemi tradizionali.

Scopo di questo lavoro è confrontare prospetticamente l’incidenza di DSA in riceventi di primo trapianto di rene tra pazienti trattati con everolimus rispetto agli altri schemi terapeutici.

Casistica e Metodi

Sono stati arruolati 91 pazienti riceventi di primo trapianto di rene e sono stati divisi in base alla terapia immunosoppressiva in pazienti trattati con everolimus (gruppo A, n=24, M:F 15:9, 51.5 ± 12.4 anni) e pazienti trattati con altre terapie (gruppo B, n=67, M:F 46:21, 51.1 ± 11.9 anni). I DSA sono stati valutati con metodo citofluorimetrico Luminex e sono stati considerati positivi quelli con un MFI (mean fluorescence intensity) maggiore di 1000.

Risultati

L’incidenza cumulativa a due anni di DSA nel gruppo A è stata di 8.9% e nel gruppo B è stata di 10.5%. Le altre variabili associate alla comparsa di DSA sono stati i rigetti cellulari acuti (RR=9.1 (IC95: 2.9-28.8), p < 0.001) e l’utilizzo di azatioprina (solo gruppo B; RR=6.2 (IC95: 1.9-20.8), p=0.006). La funzione renale a due anni nei due gruppi è risultata sovrapponibile (creatininemia di 1.39 ± 0.56 mg/dL e 1.29 ± 0.31mg/dL rispettivamente)

Conclusioni

Diversamente da studi precedenti questo studio non è riuscito a trovare una differenza di incidenza di DSA tra pazienti trattati con everolimus e gli altri pazienti. Questo può essere spiegato dal fatto che nella popolazione studiata la maggior parte dei pazienti trattati con everolimus riceveva anche ciclosporina (19/24, 79.2%), mentre negli altri studi i pazienti non assumevano alcuni inibitore della calcineurina. Questo studio conferma la sicurezza “immunologica” dell’associazione di everolimus e ciclosporina in riceventi di primo trapianto di rene.

C. Musetti(1), G. Lando(2), G. Cornacchini(2), E.E. Minetti(3), G. Colussi(4)
(1 - Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università degli Studi del Piemonte Orientale "Avogadro", Novara 2 - Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale, AO Ospedale Niguarda Ca' Granda, Milano 3 - SC Nefrologia e Nefrologia dei Trapianti, AOU Careggi, Firenze 4 - SC Nefrologia, AO Ospedale Niguarda Ca' Granda, Milano)
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