Le nuove conoscenze sul trapianto d’organo e i nuovi immunosoppressori (IS) hanno portato ad un maggior controllo della risposta immunologica, ma hanno esposto il paziente ad un maggior rischio di infezioni virali. Il Polyomavirus BK (BKV), oggi è una importante causa di disfunzione del rene trapiantato. BKV è un DNA-virus che viene trasmesso durante l’infanzia e permane nel tratto urinario. Negli immunocompromessi si riattiva con elevata frequenza, determinando elevati livelli di viruria che nel nefrotrapiantato possono dar luogo a nefropatia (BKVN). L’esame istologico associato all’analisi immunoistochimica costituisce il gold standard per la diagnosi; la citologia urinaria e la quantificazione del DNA nel sangue e nelle urine possono sostituire la diagnosi istologica permettendo di individuare la replicazione virale in fase attiva, prima della comparsa delle lesioni istologiche. La patogenesi della BKVN coinvolge molteplici fattori di rischio(FR) tra cui gli IS, ed in particolare la combinazione tacrolimus-MMF-corticosteroidi. Il trattamento consiste nella riduzione degli IS ed un attento monitoraggio virale.
Lo scopo del nostro studio è valutare l’incidenza di infezione da BKV, considerando come dato principale la prima rilevazione di BK viremia > 1.000 copie/mL e l’associazione di questa con i vari FR (sesso, età, tipo di trapianto, IS, episodi di rigetto acuto), utilizzando i dati relativi a 756 pazienti afferenti al nostro centro.
Nel nostro studio la viremia compare in 41 pazienti, con incidenza del 5.4%, in media dopo 136 mesi; i maschi, con età superiore a 55 anni e sottoposti a trapianto marginale sono maggiormente affetti. La maggiore incidenza di viremia inoltre è associata a terapia con tacrolimus e alla presenza di episodi di rigetto acuto.
In accordo con la letteratura, il tacrolimus, l’età avanzata e gli episodi di rigetto acuto costituiscono FR di infezione da BKV e nefropatia ad esso correlata.