La delayed graft function (DGF) è da ricondurre principalmente ad una necrosi tubulare acuta. La biopsia renale, data la non disponibilità di biomarkers alternativi e non invasivi, rappresenta oggi l'esame elettivo per una valutazione funzionale del graft. In questo studio abbiamo valutato la capacità di NGAL, marcatore di danno tubulare renale, di diagnosticare una DGF, e il suo ruolo prognostico nel valutare un rigetto cellulare acuto o la sopravvivenza del graft durante un follow up di 5 anni.
Sono stati arruolati 74 pazienti sottoposti a trapianto di rene. La DGF è stata definita come la necessità di trattamento dialitico entro 7 giorni dal trapianto. La biopsia renale è stata effettuata nei casi in cui era sospettato un rigetto. Il rigetto acuto è stato definito in accordo con la classificazione di Banff. Nel valutare l’outcome a lungo termine sono stati considerati la ricorrenza della proteinuria, lo sviluppo di rigetti acuti e il decremento del filtrato glomerulare.
I pazienti arruolati hanno presentato elevati livelli di sNGAL (386±39.9 ng/mL) ed uNGAL (265.7±53.6 ng/mL). 22/74 (29.7%) pazienti hanno presentato una DGF. Dalle curve ROC è emerso un ottimo potere diagnostico di NGAL nell’identificare una DGF, con sensibilità e specificità del 94.5% e 91.2%, migliori rispetto a creatininemia e proteinuria. Abbiamo rilevato una stretta correlazione tra i livelli di NGAL e gli episodi di rigetto cellulare acuto, osservati durante il follow-up, riscontrati in 26/74 pazienti. Non abbiamo riscontrato alcuna correlazione tra i livelli di NGAL e la nefrotossicità da tacrolimus. La regressione di Cox ha evidenziato come i livelli di NGAL siano in grado di predire la sopravvivenza del graft a lungo termine, indipendentemente da fattori di confondimento.
NGAL è un utile marcatore in grado di fornire utili informazioni per la gestione a breve e a lungo termine dei pazienti con trapianto di rene.