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Trapianto

SCREENING ECOTOMOGRAFICO DEL RENE TRAPIANTATO: STATO DELL’ARTE

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

La possibilità del clinico di gestire direttamente l’imaging ecografico senza ricorrere a servizi esterni costituisce un vantaggio in molte situazioni cliniche, in particolare in condizioni d’urgenza. In ambito nefrologico, l’ecografia rappresenta una metodica di riferimento sia in ambito diagnostico, per l’identificazione e la caratterizzazione delle lesioni, sia in ambito terapeutico, come guida alle procedure bioptiche e interventistiche. Nel trapianto renale uno stretto screening clinico-strumentale è indispensabile per migliorare l’efficacia terapeutica, la qualità di vita del paziente ed i tassi di sopravvivenza del graft. Lo studio ecografico è l’indagine iniziale eseguita nella valutazione della disfunzione del trapianto renale. La posizione superficiale del trapianto renale all’interno della fossa iliaca è ideale per la valutazione ultrasonografica. Inoltre, con la recente introduzione dei mezzi di contrasto di nuova generazione, innocui e dotati di prolungata persistenza a livello del circolo ematico, la quantizzazione della perfusione parenchimale può essere eseguita mediante eco-contrasto utilizzando tecniche ecografiche contrasto-specifiche. Queste indegini rappresentano un’ ulteriore evoluzione della metodica ecografica in grado di incrementare la sensibilità/specificità nell’ambito delle patologie del rene trapiantato. I lavori in letteratura riguardanti la valutazione dei reni trapiantati mediante ecografia con mezzo di contrasto mostrano che questa ha valide potenzialità, in quanto migliora la rilevazione di una vascolarizzazione alterata, non solo individuando le alterazioni dei vasi più grandi, ma anche valutando i rami arteriosi terminali e più piccoli.

Casistica e Metodi

Risultati

Conclusioni

Lo studio ecografico ed ecocontrastografico del rene trapiantato, con un preciso timing ed un percorso strutturato, sin dai primi giorni post-trapianto, permette di correlare le diverse acquisizioni alle differenti problematiche del trapianto (ritardo di ripresa funzionale, rigetto acuto, nefropatia cronica, etc) in relazione, inoltre, ai differenti protocolli immunosoppressivi. Questa applicazione si sta rivelando una nuova frontiera nello studio del rene trapiantato poichè è innocua, ripetibile, poco costosa e con una elevata sensibilità/specificità. 

L. Apicella, R. Carrano, M.M. Balletta, R. Rossano, P. Di Muro, L. Russo, R. Gallo, M. Sabbatini, S. Federico
(Nefrologia e Trapianti Renali Università degli Studi di Napoli "Federico II")
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