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AKI e Trattamenti depurativi di area critica

ANALISI MONOCENTRICA RETROSPETTIVA E ELABORAZIONE DI UNA FLOW CHART PER RIDURRE L'INCIDENZA DI COAGULAZIONE DEL CIRCUITO IN PROLONGED INTERMITTENT RENAL REPLACEMENT THERAPY (PIRRT) PER IL TRATTAMENTO DI AKI

poster

Introduzione

PIRRT (Prolonged Intermittent Renal Replacement Therapies) rappresentano una modalità di trattamento dialitico che combina la stabilità emodinamica delle CRRT (Continuous Renal Replacement Therapies) con i vantaggi depurativi della dialisi intermittente. La coagulazione del circuito rimane però un problema chiave nei pazienti con AKI sottoposti a PIRRT.  "Ondemans-van Straaten - 2006 [1]", "Zhang 2012" [2]

L'obiettivo di questo studio è l'analisi monocentrica retrospettiva della coagulazione del circuito in PIRRT e l'elaborazione di una flow-chart per ridurne l'incidenza, mirata a ottimizzare il tempo di trattamento, il tasso di pre-diluizione, la dose di eparina, i livelli di ATIII e l'uso di filtri “heparin-coated” (Fig. 1).

Metodi

Sono stati confrontati in modo retrospettivo gli episodi di coagulazione tra tutte le PIRRT effettuate nel periodo 2009-2010 (Gruppo 1), e una quota di quelle effettuate in 100 pazienti consecutivi (Gruppo 2) in 4 Unità di Terapia Intensiva nel 2012 (durata 8-12 ore, flusso sangue 200-250 ml/min, prediluizione 40-60%, non selezione in base alla membrana del filtro utilizzata). Il tasso di coagulazione nei singoli pazienti è stato estrapolato per evidenziare la riduzione del clotting dopo l’introduzione della flow-chart. La significatività statistica dei dati (p<0.05) è stata valutata mediante chi-quadro.

Risultati

I due gruppi erano sovrapponibili in termini di complessità clinica (SOFA score), mentre i due campioni erano differenti per dimensioni (1318 PIRRT in 256 pazienti nel Gruppo 1 vs 898 in 100 pazienti nel Gruppo 2). Le caratteristiche dei pazienti erano simili tra i due gruppi (68 vs. 66% maschi, età media 66,5 vs. 59 anni; pazienti settici 28 vs. 20%). Una differenza importante tra i due gruppi è il numero medio di trattamenti dialitici (5 vs 9).

Il tasso di coagulazione del circuito si è ridotto dopo l’impiego della flow-chart: 11% nel Gruppo 2 vs 47% nel Gruppo 1 (p<0.0001). Dopo l'introduzione della flow-chart, i “frequent clotters” (tasso di coagulazione per paziente > 30%) si sono ridotti dal 19,6% al 10%, anche se non in maniera statisticamente significativa (p=0.056) (Fig. 2).

Conclusioni

La coagulazione del circuito costituisce un problema importante in corso di PIRRT e nella gran parte dei casi l’aumentato tasso di coagulazione si associa a deficit di antitrombina III ed a sepsi. L'incidenza di coagulazione del circuito dialitico nei “frequent clotters” si è drasticamente ridotta dopo l’introduzione della flow-chart mirata a ottimizzare il tempo di trattamento, il tasso di pre-diluizione, la dose di eparina, i livelli di ATIII e l'uso di filtri “heparin-coated”. Tale riduzione si è verificata anche in caso di sepsi e impossibilità ad eparinizzare il circuito. Tuttavia, il tasso di coagulazione in alcuni pazienti rimane non trascurabile, suggerendo l'impiego di strategie aggiuntive, mirate a ridurre ulteriormente l'incidenza di clotting nella PIRRT, come l'anticoagulazione regionale con citrato. "Oudermans-van Straaten 2012 [3]", "Tillman 2009 [4]"

release  1
pubblicata il  14 settembre 2013 
da Ferraresi M, Merlo I, Giovinazzo G, Quercia AD, Leonardi G, Anania P, Guarena C, Cantaluppi V, Pacitti A*, Biancone L
(Nephrology, Dialysis and Renal Transplantation Unit, University of Turin, AO Città della Salute e della Scienza, Turin, Italy; *Nephrology and Dialysis, ASO Santa Croce, Cuneo, Italy )
Parole chiave: coagulazione del circuito, danno renale acuto, insufficienza renale acuta, PIRRT
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