La dialisi non è solo uno dei trattamenti più costosi della nostra epoca,ma anche uno dei più dispendiosi in termini di acqua, energia e rifiuti.
L’obiettivo di questa analisi è una revisione sistematica della letteratura per una dialisi “ecologica” e “planet-friendly”, come base per focalizzare possibili punti di intervento per il riciclaggio dei rifiuti dialitici.
La ricerca è stata condotta da un gruppo di studenti di Medicina e Chirurgia durante un corso opzionale di Evidence Based Medicine. È stata effettuata una ricerca su Medline e Embase, con termini liberi e MESH: “("Conservation of Natural Resources" [MAJR]) or "Waste Disposal" [MAJR] or "planet friendly" or ecology) and dialysis”.
Dei 357 titoli e abstracts ottenuti, esclusi quelli riguardanti il riutilizzo dei filtri per dialisi, sono stati selezionati 10 articoli rilevanti: 5 riguardavano la conservazione e il riutilizzo dell’acqua scartata, 2 la generazione e l’impiego dell’energia, 1 i metodi di smaltimento rifiuti; 2 articoli consideravano più di un rifiuto (in particolare acqua, energia e elettricità, trasporti e fornitura delle risorse e rifiuti plastici). La tabella mostra i risultati principali della revisione, sottolineando la quantità dei rifiuti e alcuni possibili interventi.
L’interesse per una dialisi ecosostenibile sta crescendo, ma l’eco-dialisi ha bisogno di innovazioni legislative e cambiamenti nelle abitudini. Come per i rifiuti dialitici, c’è spazio per intervenire a tutti i livelli, con necessità di studi dedicati a valutare “l’impronta di Carbonio” dovuta alle diverse modalità di smaltimento dei rifiuti.