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Cardionefrologia

Prevalenza e caratteristiche della Sindrome Cardio-Renale in una coorte di pazienti ricoverati in Medicina Interna

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Razionale

La Sindrome Cardio-Renale (SCR) descrive una disfunzione cardiaca e renale, dove l’insufficienza acuta o cronica di uno dei due organi determina in acuto o in cronico insufficienza dell’altro. Lo studio ha valutato frequenza e fattori di rischio della SCR in una coorte di pazienti ricoverati in Medicina Interna.

Casistica e Metodi

Lo studio è stato condotto retrospettivamente su 1087 pazienti consecutivi dal Dicembre 2009 al Dicembre 2012, con quadro anamnestico-sintomatologico-strumentale suggestivo di SCR (ADQI Reccomendations).

Risultati

Sono stati selezionati 190 dei 1087 pazienti (17,5%), divisi nei 5 tipi di SCR.

Le classi più frequenti sono state la 5 (38,4%) e la 1 (32,1%), il sesso maschile il più rappresentato (68.9%). La distribuzione per età ha mostrato media maggiore nella tipo 1 (79,9  anni).

La durata media di degenza è stata 16,5 giorni (media più alta nella tipo 5), mentre la SCR tipo 1 ha mostrato percentuale di decesso maggiore (p <0,001, odd ratio 4,23).

L’insufficienza renale acuta ha avuto maggior frequenza nella 1, 3 e 5 (p <0,0001). Lo scompenso cardiaco congestizio correla significativamente con la classe 1 (p <0,0001, odd ratio 3,663).

Tra i fattori di rischio, l’insufficienza renale cronica ha presentato frequenza maggiore nei tipi 3 e 4.

Tra i fattori scatenanti, le infezioni hanno mostrato distribuzione statisticamente significativa (p <0,05). Dividendo le classi in due gruppi (1, 3 e 5 vs 2 e 4), 86 pazienti del primo e 17 del secondo hanno presentato infezioni (p <0,05). Delle infezioni, la polmonite ha mostrato frequenza maggiore nelle classi 1 e 5 (p<0,01), con significatività della polmonite comunitaria rispetto alla nosocomiale (p<0,05).

Conclusioni

Approccio multidisciplinare, valutazione dei fattori di rischio predisponenti (IRC, ipertensione arteriosa) e precipitanti (infezioni) e programmazione di studi randomizzati risultano di fondamentale importanza per identificare precocemente la SCR e per ottimizzarne la terapia.

A. Gigante, M. Liberatori, M.L. Gasperini, B. Barbano, M. Simonelli, B. Dorelli, F. Di Mario, L. Sardo, G. Di Lazzaro Giraldi , A. Amoroso e R. Cianci
(Dipartimento di Medicina Clinica, Policlinico Umberto I, “Sapienza” Università di Roma)
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