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CKD e Trattamento conservativo dell’IRC

La precoce e ottimale presa in carico e gestione dei pazienti nefropatici riduce l'incidenza di dialisi. Esperienza della AUSL di Rimini.

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Razionale

Nell’ultimo decennio viene descritto un costante aumento di prevalenza della malattia renale cronica (MRC), confermato dai dati riportati nel Registro Regionale Emiliano-Romagnolo di Dialisi e Trapianto (RER-DT), dove però l’incidenza dei pazienti in dialisi non è aumentata in maniera correlata alla prevalenza e si è stabilizzata nel 2010 con una incidenza media di 168 p.m.p.

È dimostrato che la precoce presa in carico del paziente con MRC si correla con la riduzione della morbidità e mortalità del paziente dopo l’inizio della dialisi, ma anche con la sopravvivenza del rene stesso e con la possibilità di posporre il trattamento dialitico sostitutivo, indipendentemente dalla patologia renale di base.

Casistica e Metodi

Sulla base del progetto Regionale di Prevenzione dell’Insufficienza Renale Progressiva (PIRP), abbiamo ottimizzato i nostri servizi di prevenzione della MRC con ambulatori dedicati e day-service differenziati sulla base dei diversi stadi di MRC. Nella nostra Provincia di 332000 abitanti, dal 2010 al 2012 abbiamo incrementato del 15.1% (da 4810 a 5660/anno) il numero delle visite nefrologiche offerte alla popolazione.

Risultati

In linea con i dati del RER-DT abbiamo avuto un’incidenza massima di ingressi in dialisi nel 2010 (167 p.m.p.), ma dal 2010 al 2012 abbiamo osservato un decremento costante del 32% (167 p.m.p. nel 2010, 146 nel 2011 e 114 nel 2012), che si discosta in maniera significativa dall’incidenza media della Regione. Anche la prevalenza dei pazienti in dialisi si è ridotta del 13% (692 pazienti p.mp. nel 2010, 667 nel 2011 e 602  nel 2012).

Conclusioni

I nostri risultati confermano che la precoce e ottimale presa in carico dei pazienti con MRC e l’intervento tempestivo sui molteplici fattori che peggiorano la funzione renale possono rallentare la progressione della MRC verso la fase terminale e ritardare l’inizio della dialisi, aumentando aspettative e qualità di vita per i pazienti e risparmio di ingenti risorse economiche.

M.R. Moschella, M. Flachi, D. Grimaldi, F. Badiali, S. Bini, R. Boccadoro, L. Maldini, A. Rigotti
(U.O.C. di Nefrologia e Dialisi - AUSL di Rimini)
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