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CKD e Trattamento conservativo dell’IRC

INCIDENZA DELLA MALATTIA RENALE CRONICA E CONFRONTO CON LA PREVALENZA NEL NORD EST: STUDIO EPIDEMIOLOGICO

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Razionale

I nefropatici in Italia e nel mondo sono in aumento;lo studio INCIPE ha evidenziato che la prevalenza della malattia renale cronica (CKD) nel Veneto è del 12.7%. Questa indagine vuole stimarne l'incidenza nel Veneto.

Casistica e Metodi

Abbiamo considerato le prime visite effettuate nell’ambulatorio nefrologico dell'Ospedale di Rovigo (escludendo l'attività di ricovero e di consulenza intraospedaliera per possibile presenza di una patologia acuta con insufficienza renale non stabilizzata) del 2011, con raccolta di dati antropometrici, anamnestici, clinici, laboratoristici e strumentali. Abbiamo calcolato il GFR stimato (eGFR) mediante formula CKD-EPI (come nello studio INCIPE - Gambaro G 2010 [1] (full text)) ed effettuato la stadiazione della CKD con classificazione K/DOQI.

Risultati

Il tasso di incidenza di CKD è risultato di 2360 pmp, come in altri paesi europei (John R 2004 [2]), con preponderanza maschile mentre in INCIPE la maggiore rappresentatività era nel sesso femminile (Figura 1). Lo stadio di CKD più ricorrente è il III° (59.8%); in INCIPE erano più rappresentati gli stadi iniziali rispetto a quelli terminali (Figura 2). Le principali comorbidità sono: ipertensione arteriosa (80.8%; studio INCIPE 68.5%) e diabete mellito (29.4%; INCIPE 20.4%) (Figura 3). Gli incidenti rispetto ai prevalenti riportavano più frequentemente un pregresso evento cardio/cerebro vascolare (39.3% vs. 17.6%). Anomalie ecografiche patologiche, correlate alla cronicità della nefropatia, erano presenti nel 27.7% stadi I-II (50% studio INCIPE), nel 29.6% stadio III (69.8% INCIPE) e nel 48.8% stadi IV-V (non statisticamente significativi in INCIPE) (Figura 4).

Conclusioni

L’incidenza della CKD nel Veneto è di 2360 pmp; la diagnosi interviene tardivamente (il 40% dei pazienti ha già subito un evento cardio o cerebrovascolare). Si deve mirare alla diagnosi precoce della CKD soprattutto in diabetici, ipertesi (soprattutto maschi), affinché l’invio al nefrologo avvenga almeno allo stadio III. È auspicabile che il nefrologo acquisisca autonomia nella gestione ecografica dei nefropatici in modo da permettere maggior accuratezza nella valutazione delle anomalie morfologiche CKD-correlate.

release  1
pubblicata il  19 settembre 2013 
da GEMELLI A., AMBROGIO A., PATI T., PIVA M., SCARAMUZZO P., STOPPA F., FIORINI F.
(SOC NEFROLOGIA E DIALISI - OSPEDALE S. MARIA DELLA MISERICORDIA, ULSS 18 ROVIGO)
Parole chiave: epidemiologia, malattia renale cronica
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