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CKD e Trattamento conservativo dell’IRC

Effetti della “dieta dei 6 punti”, sul controllo metabolico, sull’aderenza e sullo stato nutrizionale in pazienti affetti da insufficienza renale cronica stadi 3b-5

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INTRODUZIONE

La dieta ipoproteica rappresenta il caposaldo della terapia conservativa dell’ insufficienza renale cronica (IRC) e delle sue conseguenze metaboliche. II supporto nutrizionale  del  paziente  con IRC  in  trattamento conservativo ha  tre obiettivi fondamentali: rallentare  la  progressione della IRC, prevenire e controllare le alterazioni metaboliche, raggiungere  e/o mantenere uno stato nutrizionale soddisfacente Diamond J, 1990 [1]. L’aderenza alla dieta ipoproteica può essere di difficile realizzazione, per la difficoltà che essa risulti al contempo appetibile e si adatti alle abitudini di vita Mauer Sm, 1989 [2]. Data l’ampia evidenza in letteratura che la scarsa aderenza è considerata una barriera critica al successo della terapia Hostetter TH, 1981 [3], la compliance al regime dietetico prescritto andrebbe attentamente monitorizzata. L’intervista dietetica sembra essere un valido strumento, tuttavia richiede la presenza di dietisti dedicati Kleinknecht C, 1979 [4]che, nella realtà attuale dei Centri di Nefrologia, molto spesso manca. Oggi è, dunque, di pratica comune nei Centri sprovvisti della figura del dietista, la somministrazione di prescrizioni dietetiche ipoproteiche standard, non personalizzate sul singolo paziente.

OBIETTIVO DELLO STUDIO

Obiettivo del nostro progetto è valutare se semplici consigli dietetici, confrontati con la dieta ipoproteica personalizzata, possano avere un impatto positivo sullo stato metabolico e nutrizionale, e sull’aderenza allo schema dietetico prescritto in pazienti affetti da CKD stadi 3b-5.

METODI

In questo studio pilota prospettico randomizzato abbiamo arruolato 54 pazienti afferenti all’ambulatorio di IRC dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, di età ≥ 18 anni, affetti da IRC stadio 3b-5. I pazienti arruolati sono stati divisi in maniera randomizzata (rapporto 1:1) a ricevere una dieta ipoproteica personalizzata (0,6 g/kg/die), elaborata da dietisti dedicati (gruppo LPD, n=27) o dei semplici consigli da parte del Nefrologo su come modificare le abitudini alimentari (dieta dei 6 punti) (gruppo 6PD, n=27) (Tab. 1). I pazienti arruolati sono stati valutati per un periodo di follow-up della durata di 6 mesi, con controlli al baseline (T0), dopo un mese dall’inizio dello schema dietetico prescritto (T1), dopo 3 (T3) e 6 mesi (T6). Gli end-point dello studio sono stati: variazione della funzione renale, dello stato metabolico e nutrizionale tra il basale ed il periodo di studio, e valutazione dell’aderenza alla dieta nei due gruppi.

RISULTATI

I pazienti dei 2 gruppi presentavano caratteristiche demografiche e cliniche sovrapponibili al momento dell’arruolamento. La perdita mensile di GFR è stata simile nei 2 gruppi e nessun paziente ha necessitato del trattamento dialitico. I pazienti non complianti sono stati 15 nel gruppo LPD (56%), e 8 nel gruppo 6PD (30%). I pazienti del gruppo LPD hanno evidenziato un calo ponderale superiore rispetto a quelli del gruppo LPD del 5%, ma nessun paziente di entrambi i gruppi ha raggiunto i predefiniti criteri di malnutrizione.

L’intake proteico, l’escrezione urinaria di urea ed i livelli sierici di urea si sono significativamente ridotti in entrambi i gruppi a partire dal terzo mese di follow-up fino alla fine dello studio, con una riduzione significativamente più marcata per il gruppo 6PD già a partire dal terzo mese (p<0.05) (Fig. 1). Allo stesso modo si comportavano l’intake fosforico e la fosfaturia (Fig. 2). Gli altri parametri biochimici analizzati non differivano nei 2 gruppi nel tempo.

CONCLUSIONI

Il primo obiettivo del nostro studio è stato valutare lo stato nutrizionale e metabolico dei pazienti sottoposti ai due differenti regimi dietetici: entrambi i gruppi hanno mostrato una riduzione dell’intake proteico e fosforico; tuttavia, tale riduzione è risultata significativamente più marcata per il gruppo 6PD. Inoltre, i principali parametri metabolici e nutrizionali erano simili nei 2 gruppi. Il secondo obiettivo era la valutazione dell’aderenza alla prescrizione dietetica. Abbiamo definito come compliance alla dieta un introito proteico costantemente compreso tra 0,7 e 0,9 g/kg/die per tutta la durata dello studio,  ed abbiamo osservato una compliance maggiore alla dieta dei 6 punti rispetto alla classica dieta ipoproteica personalizzata. In conclusione, una dieta basata su semplici consigli dietetici forniti dal Nefrologo a pazienti affetti da CKD stadi 3b-5 potrebbe consentire un controllo metabolico e nutrizionale della malattia renale ottimale, con un’aderenza superiore alle classiche diete ipoproteiche personalizzate formulate da dietisti dedicati. Pertanto, la dieta dei 6 punti potrebbe rappresentare una valida alternativa in tutti i Centri di Nefrologia sprovvisti di dietisti.

release  1
pubblicata il  17 settembre 2013 
da Eleonora Riccio, Massimo Sabbatini, Antonio Pisani
(Department of Nephrology, University Federico II, Naples, Italy)
Parole chiave: bmi, funzione renale, progressione della ckd
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Realizzazione: Tesi S.p.A.

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