La dialisi è un momento di forte instabilità glicemica per il paziente diabetico, con aumento del rischio di ipoglicemie intradialitiche e impegno assistenziale aggiuntivo.
Obiettivo dello studio era valutare l'andamento della glicemia nei pazienti diabetici in dialisi durante il periodo della seduta dialitica e nelle fasi successive, compreso il periodo notturno.
Arruolati nello studio 12 pazienti, 9 maschi e 3 femmine, in emodialisi cronica trisettimanale.
Età media 61,8 ± 13,9 anni; durata media del trattamento emodialitico 42.7 ± 37.6 mesi; durata media del diabete 22,0 ± 11,53 anni.
Ai soggetti partecipanti, è stato posizionato il dispositivo CGM (iPro™ 2 Professional CGM Medtronic MiniMed - Northridge, CA – U.S.A.): si tratta di un dispositivo di tipo Holter, con un sensore -elettrodo in platino- basato sull'enzima glucosio-ossidasi. Il monitoraggio è durato per sei giorni.
Durante la dialisi, è stato possibile individuare una diminuzione della glicemia (nel 50% dei casi a 200 minuti dall’inizio della seduta si ha una riduzione del 50% della glicemia).
Il nadir glicemico è di 79 mg/dl, 45 mg/dl–138 mg/dl (mediana, range).
Evidenziati 2 casi di severa ipoglicemia intradialitica asintomatica.
In fase postdialitica, preprandiale, si osserva un picco iperglicemico (nel 50% dei casi dopo 150 minuti dalla fine della seduta emodialitica).
Dal confronto AFB/BicHD sembrerebbe che i 3 pazienti in AFB raggiungano minimi durante la dialisi più bassi (46 mg/dl vs 83, p=0.024) e abbiano una variazione maggiore (60% vs 40%, p=0.024).
Nei pazienti diabetici in dialisi il CGM, si è dimostrato uno strumento appropriato per valutare la variabilità glicemica intradialitica ed interdialitica. Sulla base dei risultati ottenuti suggeriamo una misurazione aggiuntiva della glicemia durante la seduta dialitica alla 3 ora di trattamento, al fine di prevenire i casi di ipoglicemia. Resta da analizzare l’effetto intra e post-dialitico dell’introduzione di uno spuntino contenente carboidrati durante la seduta.
Studi successivi, con campioni di numerosità maggiore, potrebbero confrontare la stabilità glicemica ottenuta utilizzando membrane dialitiche differenti ricercando la correlazione tra mortalità e variabilità glicemica in emodialisi.