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Ecotomografia renale

LUNGA STORIA DI UNA CISTI RENALE

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Introduzione

Come per altri organi parenchimali, anche per il rene la patologia cistica si caratterizza per la presenza nel contesto dell'organo, di cavità o cisti rivestite da epitelio (a partenza da strutture tubulari o dalla capsula glomerulare), a contenuto liquido o semisolido, dal diametro variabile, da pochi millimetri a diversi centrimetri. Tralasciando il vasto capitolo delle nefropatie cistiche ereditarie e congenite, le cisti renali semplici, singole o multiple, costituiscono spesso un reperto del tutto occasionale, in quanto generalmente silenti sul piano clinico e non condizionanti insufficienza renale. Di rado le cisti renali sono sede di complicanze, quali sanguinamenti, infezioni o rottura.

Caso clinico

P.L., donna di 52 anni giungeva in PS per dolore al fianco destro, irradiato in ipocondrio destro, iperpiressia (Tc 39°C), brividi e disuria.

Anamnesi patologica sostanzialmente muta, in particolare non storia di nefropatia o nefrolitiasi, ad eccezione di sporadici episodi di infezione delle vie urinarie; noto doppio distretto escretore completo e cisti renale semplice polare superiore al rene destro (Figura 1).

Agli esami ematochimici presenza di leucocitosi con neutrofilia, aumento degli indici di flogosi (PCR 36 mg/dl), lieve aumento degli indici di funzione renale (sCr 1.5 mg/dl, sUrea 55 mg/dl), quadro elettrolitico nella norma. All'ecografia renale presenza della nota cisti polare superiore destra, che appare però aumentata di dimensioni (diametro principale 35 mm>>>62 mm), con pareti ispessite e presenza di materiale corpuscolato nel lume (Figura 2).

La paziente veniva quindi ricoverata per intraprendere antibioticoterapia su base empirica (Ciprofloxacina + Ceftriaxone) a cui seguiva rapida risoluzione del quadro clinico e una più graduale riduzione degli indici di flogosi; l'emocoltura e l'urinocoltura, effettuati dopo l'inizio della terapia antibiotica, risultavano negative.

Al controllo ecografico dopo una settimana (Figura 3), quadro sostanzialmente invariato, da segnalare solo un'iniziale riduzione delle dimensioni della cisti (circa 53 mm).

Alla normalizzazione degli indici di flogosi, la paziente veniva dimessa, programmando un follow-up ecografico; ad un mese dall'episodio acuto, ecograficamente la cisti appariva ulteriormente ridotta di volume, ridotto l'ispessimento parietale con presenza di calcificazioni, ancora presente materiale corpuscolato all'interno della cisti (Figura 4).

La paziente veniva sottoposto a controllo ecografico semestrale per i successivi dieci anni, e si evidenziava una progessiva riduzione del diametro cistico con consensuale riduzione della componente liquida ed evoluzione finale di tipo sclero-cicatriziale (Figura 5 e Figura 6), con maggior evidenza delle calcificazioni di parete.

Conclusioni

Il nostro caso clinico vuole sottolineare l'importanza del follow-up ecografico periodico delle cisti renali anche se asintomatiche e quanto sia importante eseguire subito un'ecografia renale alla comparsa di sintomi. È un caso paradigmatico per il lungo arco temporale (dieci anni) nel quale la paziente è stata seguita.

release  1
pubblicata il  17 settembre 2013 
da Liccardo A.¹, Cornacchiari M.³, Procaccio M.E.¹, Bertoli S.V.¹, Consonni P.², Mereghetti M.⁴
(¹U.O. di Nefrologia e Dialisi - Ist. Osp. Multimedica - Pres. di Castellanza; ²U.O. di Urologia - Ist. Osp. Multimedica - Pres. di Castellanza; ³U.O. di Nefrologia e Dialisi - A.O. di Legnano - Pres. di Magenta; ⁴U.O.S. di Ecografia Interventistica - A.O. di Legnano - Pres. di Magenta)
Parole chiave: cisti renale, ecografia renale
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